La produzione industriale nell'intero 2021 è cresciuta dell'11,8% rispetto all’anno precedente, quando si era registrata una flessione dell'11,4% rispetto al 2019, ovvero al periodo pre-pandemia.

Lo rileva l'Istat, che spiega come il livello destagionalizzato dell'indice di dicembre superi del 2% il valore di febbraio 2020, mese che ha preceduto l'inizio dell'emergenza sanitaria.
A dicembre 2021 si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale sia diminuito dell'1% rispetto a novembre. L'indice destagionalizzato mensile è aumentato su base congiunturale solo per l'energia (+0,1%), mentre è calato per i beni intermedi (-0,5%), i beni di consumo (-1,0%) e i beni strumentali (-2,2%).

Su base tendenziale (anno su anno) a dicembre l'indice complessivo è invece aumentato del 4,4% (i giorni lavorativi sono stati 22, contro 21 di dicembre 2020).

I settori di attività economica che hanno registrato gli incrementi maggiori sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+25,4%), l’industria del legno, della carta e stampa (+18,7%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+16,5%).

Flessioni, anche significative, hanno invece riguardato le attività estrattive (-13,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,7%) e la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-3,4%).

(Unioneonline/F)

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