Un accordo di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale è stato siglato oggi tra l'assessora regionale del Lavoro Ada Lai, la Portovesme Srl, le organizzazioni datoriali, sindacali e le Rsu aziendali per i lavoratori a San Gavino Monreale, operativa nella raffinazione del piombo e nella produzione di metalli preziosi.

La cigs interesserà 53 lavoratori al giorno (e non 120 come appreso in un primo tempo), ossia l'intero organico aziendale in forza presso la fonderia.

La società, infatti, ha confermato l'intenzione di ricorrere alla massima rotazione possibile con una sospensione massima di 53 lavoratori al giorno. Il periodo presumibile è di massimo 12 mesi, decorrenti dal 13 aprile.

Il pagamento del trattamento di integrazione salariale avverrà mediante anticipazione da parte della Portovesme Srl.

L'assessorato del Lavoro, spiega l'assessora Lai, «è disponibile a mettere in campo progetti di politica attiva per il lavoro anche per i lavoratori interinali, oltre che a specifiche misure mirate all'orientamento e all'aggiornamento professionale».

PORTOSCUSO – Intanto, si è svolto un nuovo vertice sul futuro dello stabilimento di Portoscuso.

Al termine il duro commento della Cgil, attraverso il segretario per la Sardegna, Fausto Durante: «Il tempo degli alibi e dello scaricabarile è finito: l'Italia ha bisogno delle produzioni di piombo e zinco che Glencore continua a produrre in altre parti del mondo mentre - come abbiamo appreso questo pomeriggio dai rappresentanti del governo - ha definito altamente improbabile la possibilità di riavviare gli impianti oggi quasi completamente fermi anche con prezzi dell'energia più accessibili, e contemporaneamente, ha negato la volontà di disimpegnarsi dal Sulcis e, dunque, dal Paese».

«Il governo nazionale e la Regione facciano quanto in loro potere affinché l'azienda riavvii gli impianti a Portovesme, richiami al lavoro diretti e dipendenti delle ditte d'appalto, rimetta in attività la fonderia di San Gavino - osserva la stessa Cgil - Contemporaneamente, si verifichino in maniera stringente le reali intenzioni dell'azienda e si affermi il carattere di strategicità e di interesse nazionale delle produzioni di zinco e piombo e, più in generale, del polo dei metalli non ferrosi del Sulcis».

SOLINAS –  «L’obiettivo comune di Regione e Governo è quello di salvaguardare l’occupazione e garantire la ripresa di tutte le produzioni, strategiche per il Paese», ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, intervenuto al tavolo ministeriale che ha visto coinvolti Regione e Sindacati sulla vertenza Portovesme.

«Entro il 30 giugno – spiega una nota di Villa Devoto – una commissione chiamata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà valutare il progetto relativo al futuro dei siti produttivi e, di fronte alla rigida posizione di Glencore, il Governo e la Regione fanno fronte comune per garantire, come sottolineato anche dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto, una soluzione che sia funzionale alla salvaguardia di un territorio che reclama il proprio diritto alla salvaguardia dell’occupazione e alla tutela ambientale».

(Unioneonline/l.f.)

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