È in programma per domani pomeriggio a Palazzo Chigi l’incontro tra il premier Mario Draghi e i leader sindacali sul tema delle pensioni.

Dopo le due mobilitazioni separate di questi giorni – Cgil e Uil giovedì in piazza per lo sciopero generale e Cisl in manifestazione a Roma –, i segretari generali sono stati convocati dal presidente del Consiglio per la riforma della legge Fornero.

Sul tavolo porteranno alcune proposte comuni: garantire più flessibilità in uscita, con la possibilità di andare in pensione a 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, istituire una pensione di garanzia per i giovani che svolgono lavori precari e discontinui e riconoscere il lavoro di cura e delle donne (con un anno di contributi in più per ogni figlio).

Le possibilità di intervenire sulla legge di bilancio – dopo la presentazione al Senato del maxi-emendamento – sono risicate, ma nella manovra dovrebbe riuscire a trovare spazio una misura per i lavoratori edili, che dovrebbe ridurre da 36 a 30 gli anni di contributi necessari per avere accesso all'anticipo pensionistico, previsto dai 63 anni di età.

All’incontro si discuterà del futuro delle pensioni dopo la fine di Quota 100. Per il 2022 il governo ha disposto Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), una misura che non piace ai sindacati, secondo i quali permetterà l'uscita soltanto di poche migliaia di lavoratori (8.500 secondo i calcoli preliminari).

Già decisa la proroga di un anno per l'Ape social, con l'allargamento dell'elenco dei lavori gravosi: i sindacati chiedono sia resa strutturale e fruibile da più categorie di lavoratori.

(Unioneonline/F)

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