La procedura di licenziamento di 40 operai della centrale elettrica di Ottana sarà avviata domani pomeriggio a Nuoro nella sede di Confindustria.

I rappresentanti aziendali e i sindacati firmeranno quella che per alcuni rappresenta la "condanna a morte" dell'industria nella Sardegna centrale.

Il licenziamento riguarderà i 40 dipendenti di Ottana Energia, la centrale elettrica che, per 45 anni è stato il cuore battente dell'area industriale. cade quindi l'ultimo baluardo di un'attività industriale nell'area.

La centrale elettrica, ferma da due anni, non potrà essere più riavviata perché non esistono le condizioni tecniche e politiche.

Solo con l'arrivo del metano sarebbero stati possibili la riconversione e il rilancio, ma l'arrivo del gas non è imminente.

A Ottana resta in marcia la piccola centrale Biopower, della municipalizzata di Bolzano, dove continueranno a operare 25 lavoratori.

Lo scorso 27 dicembre, l'Autorità per l'energia, ha deliberato, riconoscendo alla piccola centrale (alimentata con olio di palma), l'essenzialità per il sistema nazionale per il biennio 2018-2019.

Si chiude un'era nell'indifferenza della politica regionale e nazionale e sopratutto nell'indifferenza dei sindaci del territorio, che mirano a soluzioni meno inquinanti per creare nuova occupazione.
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