"Partiamo dal 'turismo nei borghi' non certo per scelta arbitraria, ma perché la loro valorizzazione, messa a sistema e promozione rientrano nel progetto turistico strategico nazionale di Mibact, nelle attività promozionali dell'Enit ed è espresso esplicitamente nella nuova legge regionale sul turismo". A parlare è Lucio Murru, direttore commerciale della Geasar, in apertura dei lavori del primo dei sette incontri del programma Sardinia Tourism Call2Action.

Gli incontri sono dedicati al turismo nei borghi, una nuova frontiera di accoglienza che sempre di più propone esperienze di alto valore, assieme alla qualità dei servizi.

A coordinare i lavori della giornata, Josep Ejarque, esperto di marketing territoriale e di destination management: "Nel 2017, anno dei borghi sono andati in scena una serie di convegni sulle offerte dei borghi nazionali, incentrati in gran parte sui modelli delle città d'arte, un modello-prodotto di massa inapplicabile nell'Isola, perché non ci sono servizi standardizzati delle grandi città e, soprattutto, i turisti vogliono il contrario, sono interessati alla vera autenticità, alle specificità delle realtà sarde, a viverle dal di dentro, a 'sentire' le sensazioni e scoprire patrimonio culturale e tradizionale, a servizi di qualità, non 'di massa'"

Attivato dalla Geasar, società di gestione dell'aeroporto di Olbia Costa Smeralda, e sostenuto dall'assessorato regionale nell’ambito del Piano di promozione e comunicazione attraverso il sistema aeroportuale sardo, il corso punta ad essere uno sprone ulteriore all'economia turistica della Sardegna, spiega Ejarque: "Questo è il vero vantaggio competitivo della Sardegna – ha ribadito –, la sua proposta totalmente 'diversa' e fortemente caratterizzata, la sua personalità identitaria è il punto forza, capace di generare un’offerta autentica, esclusiva, unica, fermo restando che la potenzialità dei borghi sardi passa dal coinvolgimento delle persone e delle comunità. Il borgo-destinazione sardo – ha concluso - deve essere 'multiprodotto', deve assecondare le richieste della domanda, deve proporre varie esperienze, 'vere', quelle che ricercano i turisti, che vogliono sentirsi parte della comunità, immersi nel contesto, vogliono conoscere ‘dal di dentro’ il genius loci, il territorio".

Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche: Emma Taveri di Destination Makers; Tiziana Tirelli, esperta di turismo sostenibile che ha parlato del passaggio dei borghi sardi "da risorsa unica e non riproducibile a prodotto turistico, riconosciuto dal mercato"; Giovanni Antonio Capitta in rappresentanza del borgo autentico di Silanus; Vanni Treu, della coop Cramars e Carnia greeters, che ha messo in evidenza come autenticità e comunità siano la forza della competitività dei borghi e dei territori vicini”; Roger Bataille, sindaco di Ervy Le Chatel e vicepresidente di Petites citès de caractere; Donatella Capelli e Roberto Orrù, rispettivamente dirigente e funzionario competenti dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio; Isabella Andrighetti in rappresentanza dei borghi Bandiera arancione del Touring Club Italia; Gianfilippo Mignogna in rappresentanza dei Borghi Autentici d’Italia; Franco Cuccureddu in rappresentanza dei Borghi più belli d’Italia; Ottavia Ricci in rappresentanza del Mibact; Mimma Stano, assessore al Turismo del Comune pugliese di Laterza; infine, Andrea Altea, assessore al Turismo di Aggius.

(Unioneonline/DC)
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