La condizione insulare della Sardegna danneggia il Pil regionale con perdite medie di 5.700 euro a cittadino.

Lo certifica il primo calcolo scientifico in materia, elaborato dall'istituto Bruno Leoni. Dati che hanno portato il Comitato per l'insularità a chiedere alla Commissione incaricata di poter inserire nelle more della legge sul Principio di insularità in Costituzione anche "provvedimenti di compensazione" per il riequilibrio dei costi.

Un "meccanismo di perequazione necessario in favore dell'Isola-Sardegna - spiega il Comitato - gravemente danneggiata dalla sua condizione insulare, quindi dalla distanza con la terraferma".

"Sebbene l'inserimento del principio di insularità in Costituzione resti il primo vero obiettivo senza il quale non verrebbe sanata la ferita che ci distanzia dal Continente - spiega ancora il Comitato - è comunque necessario che alla Sardegna venga riconosciuto quanto le è dovuto, in termini economici, a causa della sua condizione insulare".

Per fare questo serve, secondo il Comitato rappresentato dal presidente Roberto Frongia e dal presidente del Comitato Scientifico Maria Antonietta Mongiu, "un intervento forte e concreto, in seno al Consiglio regionale, finalizzato anche a sostenere quella rivoluzione in senso culturale che segni il passaggio dall'accettazione supina di un impossibile sviluppo basato sull'assistenza e dia avvio a una nuova stagione. Un intervento che prenda corpo in una proposta di legge".

Poi l'illustrazione dettagliata delle perdite economiche per l'isola: "Il primo calcolo scientifico in materia individua per la Sardegna la perdita di PIL pro capite annuo in 5.700 euro (fonte Istituto Bruno Leoni). Vale la pena ricordare come per stimare tale grandezza, il centro studi Ibl abbia tenuto conto della perdita di PIL pro capite per chilometro di distanza (circa 11,6) e della media tra le distanze Cagliari-Roma e Sassari-Roma (pari a circa 495 chilometri). Prevenendo l'intervallo di fiducia al 95 per cento, la tassa dell'insularità per la Sardegna si colloca appunto nella forchetta 3.800-7.600 euro pro capite. Un costo che è causa ed effetto di una serie di squilibri che - solo per citare una conseguenza tra tante - vanno a influire in maniera negativa sullo sviluppo economico della Sardegna".

(Unioneonline/l.f.)
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