In Italia il turismo russo “vale il 2 per cento del fatturato”. Lo ha detto il ministro Massimo Garavaglia alla presentazione della Bit, la borsa del turismo, che si svolgerà a Fieramilanocity dal 10 aprile. Gli effetti del conflitto con l’Ucraina potrebbe quindi pesare di più in alcune realtà, in altre meno.

A fare i conti con numeri in calo sarà probabilmente anche la Sardegna ma in Costa Smeralda si studiano già le contromosse. La strategia è quella di potenziare i mercati già consolidati come quello arabo, americano, svizzero, nord-europeo e italiano.

Per fare due esempi, a Rimini i russi sono stati meno presenti per la pandemia da coronavirus, in Sicilia, a Taormina, il governatore della Regione ha detto che “l’azzeramento del turismo russo sarà una mazzata”.

In Costa Smeralda si fanno previsioni diverse. “Già nel 2008 – spiega Paolo Costi, global luxury specialist, ed esperto soprattutto nel settore della compravendita e nella locazione di immobili di pregio - il mercato immobiliare e turistico sardo si era contratto e abbiamo subito una crisi con un abbassamento dei prezzi del 30 per cento. Poi, la medesima problematica si è ripetuta con il Covid tanto che pensavamo che sarebbe stata una tragedia. Invece, in particolare in Sardegna, il mercato immobiliare grazie a una adeguata e strategica politica dei prezzi ha mantenuto la sua stabilità. Anzi, in alcuni casi abbiamo generato dei numeri davvero interessanti, lavorando moltissimo con i turisti italiani sia di alto che di medio potere d’acquisto”.

“I russi sicuramente ci mancheranno, questo non possiamo negarlo”, chiarisce Costi. “Soprattutto ci mancheranno gli oligarchi che sono in grado di spendere anche 250 milioni di euro in un mese, creando un indotto in termini occupazionali e commerciali. Ma per fortuna abbiamo un turismo internazionale che sembra andare a compensare. Siamo in grado di attrarre anche altre tipologie di ricchi disposti a investire in costa Smeralda, sia nell’acquisto e sia nella locazione”. D’altro canto, così come voluto dal nostro fondatore, la nostra storia si è sempre basata su un turismo proveniente da tutto il mondo”.

“Siamo un popolo di lavoratori che non si scoraggia facilmente”, conclude Costi. “Non verranno affittate o vendute le ville agli oligarchi? Bene, le daremo ad altri, anche se costretti a ribassare un pochino i prezzi. I russi verranno sostituiti da altri acquirenti, italiani compresi, perché continua a esserci una forte domanda proveniente da tantissime parti. Vorrà anche dire che oltre ai magnati arabi, europei o americani, con orgoglio e grande soddisfazione ci adopereremo nel rendere ancora più speciali le vacanze ai nostri connazionali. La Sardegna e la Costa Smeralda resteranno sempre un mito intramontabile”.

(Unioneonline/s.s.)

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