Il Natale è alle porte e secondo una stima dell'Ufficio studi di Confcommercio quest'anno la spesa per i regali, a causa delle incertezze economiche dovute alla pandemia, calerà rispetto all'anno precedente.

Ogni sardo - secondo l'indagine di Confcommercio sui consumi di Natale - in media spenderà 119 euro.

"L'incertezza economica e il disorientamento sono i veri protagonisti di questo Natale 2020 - afferma il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti - questo comporta un calo del 12% dei consumi rispetto allo scorso anno dovuto a tanti fattori, come le tredicesime più leggere, il lockdown ma, soprattutto, la paura diffusa causata da questa emergenza".

Solo il 74% dei consumatori farà i regali. Vale a dire che un sardo su 4 non farà acquisti. E chi li farà, spenderà di più, segno evidente che si allarga la forbice tra garantiti e non garantiti. Confcommercio ha lanciato la campagna #acquistasottocasa. "Si prefigge di sostenere le microimprese contro i giganti delle piattaforme online - prosegue Bertolotti, - contemporaneamente, la lotta politica per arrivare ad una vera web tax rimane uno dei punti fermi della linea della nostra organizzazione".

Sull' extra cashback, "la speranza - osserva il presidente di Confcommercio Sud Sardegna - è che la misura economica nell'ottica della spinta ai consumi e della trasparenza dei pagamenti, invogli i sardi a fare gli acquisti, speriamo nei piccoli negozi di vicinato. L'emergenza Covid-19 costringe ancora molte imprese a restare chiuse, come bar, ristoranti e alberghi, che dovranno fare i conti con un fatturato decimato rispetto agli anni precedenti".

"La voglia di ripartire c'è, ma serve una spinta decisa ed univoca da parte del Governo: moratoria fiscale per il 2020, indennizzi prolungati per tutto il 2021 e una diffusa campagna di prestiti a tasso zero ultratrentennali per le aziende. Le misure non si basino sui codici Ateco ma tenendo in considerazione le perdite di fatturato come unico criterio. Se di emergenza si tratta, la risposta deve essere di vera emergenza. A rischio ora è il ruolo dell'Italia produttiva", conclude Bertolotti.

(Unioneonline/F)
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