È arrivato l’ok del Consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi di Siena al nuovo piano industriale 2022-2026, che verrà sottoposto al giudizio della Bce e della Commissione europea in vista del confronto in cui il ministero dell’Economia (attualmente azionista al 64% dell’istituto di credito toscano) chiederà a Bruxelles una proroga della sua uscita dal capitale della banca (18-24 mesi), dopo il naufragio della trattativa con Unicredit per una possibile fusione.

Il piano prevede entro il 2022 un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro per finanziare la completa ristrutturazione.

Il cda guidato da Guido Bastianini intende creare "una nuova e più snella Mps", con una "una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura" e continuare nella strategia di riduzione del rischio sul fronte dei crediti deteriorati, che resteranno al di sotto del 4%, e delle cause legali.

Inoltre, si prevede un ritorno a "un'adeguata remunerazione" degli azionisti, che nell’ultimo decennio hanno visto accumularsi 23 miliardi di euro di perdite.

L’obiettivo è quello di generare nel 2024 un utile pre-tasse di 700 milioni, riducendo il rapporto tra costi e ricavi al di sotto del 60%.

Gran parte dei fondi per la ristrutturazione dell’azienda servirà per il personale, con risparmi di costo di circa 275 milioni all'anno. Secondo i sindacati potrebbero esserci fino a 4.500 uscite, tutte su base volontaria, solo in parte sostituite da nuove assunzioni.

Altri 800 milioni serviranno per gli interventi di modernizzazione dell’istituto di credito attraverso investimenti nel digitale.

Sono previste "iniziative per sostenere la crescita, con sforzi di trasformazione immediati e tangibili che porteranno ad una redditività costante e a benefici patrimoniali", si legge ancora nella nota di Mps, che sottolinea come verranno privilegiate le azioni, sotto il pieno controllo del management, che "creano valore già a partire dal primo anno ed entrano a pieno regime entro il 2024" e che "colgono le opportunità offerte dal Pnrr e dall'Agenda per lo sviluppo Sostenibile, minimizzando il fabbisogno di capitale anche grazie alle partnership".

Sottoposto al controllo della Dg Comp e alla Banca centrale europea, il piano potrebbe subire modifiche "anche rilevanti". 

(Unioneonline/F)

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