Maurizio Landini è il nuovo segretario generale della Cgil e subentra a Susanna Camusso, che lascia dopo 8 anni.

Dopo una corsa a due per la leadership che, fino all'ultimo, ha rischiato di spaccare la confederazione di Corso d'Italia, oggi è arrivata l'incoronazione da parte dell'assemblea con 267 voti, pari al 92,7% dei voti.

Un plebiscito.

"Ora - le prime parole del neosegretario - è necessario avviare una nuova stagione unitaria, che non sia solo la somma di Cgil Cisl e Uil ma che ricostruisca l'unità sociale del mondo lavoro".

Landini ha parlato anche di Tav e grandi opere: "La Cgil ha sulla Tav, sulle grandi opere, una posizione precisa: andare verso il blocco di tutti cantieri non credo sia una cosa grandemente intelligente. Ma allo stesso tempo c'è anche un problema relativo ad un piano straordinario di investimenti in infrastrutture non solo materiali ma anche sociali che non viene realizzato".

Parole nette anche sulla Manovra: "Il nostro giudizio è chiaro: chi si definisce il governo del cambiamento non sta cambiando un bel niente. Non sta intervenendo sulle accuse della situazione e la manovra è miope e recessiva. non è la bussola del cambiamento delle politiche economiche e sociali. E non si cambia il Paese contro e senza il contributo del mondo del lavoro".

CHI È - Quarto di cinque figli, Landini nasce in un piccolo paese dell'appennino reggiano, a Castelnuovo ne' Monti, cuore dell'Emilia Rossa, il 7 agosto del 1961, da padre cantoniere e madre casalinga.

Costretto a lasciare gli studi di geometra per contribuire al bilancio famigliare, trova lavoro in una cooperativa di Reggio Emilia.

Un sogno nel cassetto era quello di fare il calciatore, ma sono ben altri i campi dove giocherà le sue partite più importanti e, soprattutto, come lui stesso racconta, appena quindicenne, capisce subito quella che è la missione del sindacato "rappresentare le condizioni di chi lavora e non deve guardare in faccia nessuno".

Divenuto delegato sindacale della Fiom, a metà degli anni Ottanta si impegna a tempo pieno nel sindacato, muovendo i primi passi sulla strada che poi lo porterà ai massimi vertici della federazione delle tute blu della Cgil.

(Unioneonline/M-l.f.)
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