Nel Consiglio dei ministri dedicato alla manovra non passa la proposta del premier Mario Draghi di introdurre un contributo di solidarietà di un anno, ottenuto congelando il taglio delle tasse sui redditi oltre i 75mila euro, per contrastare l’aumento delle bollette di luce e gas per le famiglie in difficoltà.

Contrari Lega, Forza Italia e Italia Viva e una parte del Movimento 5 Stelle (tra cui il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli). Per il centrodestra la misura “sa di patrimoniale”. 

Partito democratico, Leu e altri pentastellati erano invece favorevoli. “Incomprensibile lo stop dei ministri renziani”, ha fatto sapere il Pd. Secondo l’esponente dem, Antonio Misiani, la posizione di Iv “la allontana dal campo riformista”.

Dopo ore di braccio di ferro e una sospensione temporanea della riunione, Draghi ha fatto un passo indietro sull’ipotesi per evitare di spaccare la maggioranza. 

In ogni caso lo stanziamento contro il caro bollette nella finanziaria salirà di circa 800 milioni: le risorse arriveranno per circa 500 milioni dal “tesoretto” della riforma di Irpef e Irap per il 2022 e per circa 300 milioni da altri fondi reperiti in bilancio e non utilizzati appieno. In tutto quindi per il primo trimestre del prossimo anno ci sarà un intervento da 2,8 miliardi.

Intanto Cgil e Uil sono sul piede di guerra e ipotizzano lo sciopero generale, perché contrarie a un taglio delle tasse che considerano squilibrato e favorevole soprattutto ai redditi più alti, mentre la Cisl cerca il dialogo con il governo. Anche Confindustria ha attaccato le scelte dell’esecutivo, considerate poco lungimiranti. Draghi però non intende rimettere in discussione l'accordo raggiunto a fatica al ministero dell’Economia e delle Finanze tra i partiti di maggioranza, per destinare 8 miliardi al taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap.

(Unioneonline/F)

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