Un'altalena destabilizzante, in primo luogo per i risparmiatori.

Al “mercoledì nero” della Borsa hanno fatto seguito un giovedì e - soprattutto - un venerdì di ripresa. In particolare venerdì le piazze europee hanno chiuso in forte rialzo: Milano si è assestata su un lusinghiero +1,63%, Francoforte ha fatto segnare un + 1,99%, Parigi è salita del 3,1% e Londra del 2,2%.

Sono tornate in positivo anche le borse asiatiche, le uniche che avevano mantenuto il segno “meno” nella giornata di giovedì: l’indice Nikkei è balzato al +5,88%; Shanghai, con l’indice Composite, è salita a +1,25%.

Il tutto dopo che, non più tardi di tre giorni fa, la situazione sembrava sul punto di precipitare.

Come orientarsi, allora, in questo “saliscendi” schizofrenico? A cosa è dovuta la volubilità dei mercati?

A rispondere è Beniamino Moro, professore ordinario di Economia Politica all'Università di Cagliari: “Per la ripresa di giovedì e venerdì è stato decisivo l'intervento di Mario Draghi, che ha rassicurato i mercati”. Il Presidente della Banca centrale europea aveva garantito che non ci sarebbero più state “richieste inattese di nuovi accantonamenti contro i crediti deteriorati, né di più capitale”.

“La Borsa funziona così”, spiega Moro, “nel senso che Draghi ha agito sulle aspettative: quando una personalità autorevole fornisce rassicurazioni e prefigura una situazione positiva o di ripresa, come immediata conseguenza i mercati si risollevano.

La volatilità dei prezzi? E' legata alla situazione di incertezza generale: queste continue oscillazioni dipendono dalla volubilità dell'andamento del mercato, che a sua volta affonda le radici in un contesto di instabilità che può essere di varia natura, anche politica.

In questo momento ad esempio la Cina si sta un po' sgonfiando, e ciò rappresenta un problema per i Paesi che esportano in quel Paese. Il prezzo del petrolio, poi, si è abbassato, e a livello internazionale questo crea problemi ai Paesi produttori.

Quando invece l'incertezza nell'andamento del mercato è contenuta, sono contenute anche le oscillazioni”.

In un simile contesto fino a che punto conviene investire in Borsa? “Agli amici che mi chiedono un consiglio io rispondo sempre di tenersi rigorosamente alla larga.

La Borsa è come una bisca: non è fatta per i comuni mortali, per le persone normali. Il rischio concreto, specie in una situazione come questa che stiamo vivendo, è quello di guadagnare un giorno e perdere tutto il giorno dopo”.

Il “lavoro” di giocare in Borsa va dunque lasciato agli operatori specializzati? “Loro sanno quello che fanno, e conoscono bene i rischi ai quali vanno incontro. Chi, da 'amatore', si gioca il suo patrimonio in Borsa è semplicemente un incosciente”.
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