A fine 2016, nel settore privato, i nuovi contratti di lavoro attivi – al netto delle cessazioni – sono stati circa 340mila: poco più della metà di quelli registrati nel 2015 (che erano quasi 628mila).

Nelle due annualità si è dunque riscontrato un saldo positivo per 968mila contratti, diversamente dal biennio precedente (2013-2014) in cui il risultato è stato negativo.

Se questa è la fotografia generale, nel 2016 i rapporti a tempo indeterminato hanno però chiuso a quota 83mila, in flessione del 91% rispetto allo stesso dato del 2015 (che era pari a 934mila).

I numeri provengono dall'Osservatorio sul precariato dell'Inps, che sottolinea come l'anno scorso ci sia stato un evidente calo delle assunzioni stabili (-37,6%) e delle trasformazioni dei rapporti a termine (-35%). Le prime ammontano infatti a 1,26 milioni, mentre le seconde sono state circa 379mila.

Se questa è la fotografia generale, nel 2016 i rapporti a tempo indeterminato hanno però chiuso a quota 83mila, in flessione del 91% rispetto allo stesso dato del 2015 (che era pari a 934mila).

La riduzione – spiega l'Istituto – segue il "forte incremento registrato nel 2015, anno in cui si poteva beneficiare dell'abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per tre anni".
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