In Giappone per costruire un ponte commerciale nel segno dei centenari. L'alimentazione dei sardi incontra la terra che ospita una delle cinque blue zone riconosciute al mondo.

Al centro dello scambio l'agnello di Sardegna Igp, tra i protagonisti dell’edizione numero 49 di Foodex, la fiera che si tiene a Tokyo da oggi fino all'8 marzo. La partecipazione del Consorzio di tutela fa parte delle azioni di promozione che il Contas sta portando avanti da diversi anni e per questo motivo il ministero dell'Agricoltura gli ha attributo il premio Ambasciatori del cibo italiano nel mondo. La tappa a Tokyo apre le porte di un mercato ricco di opportunità per le carni.

«È il terzo più grande al mondo, dopo Stati Uniti e Cina, con un valore stimato di 33 miliardi di euro nel 2023», spiega Alessandro Mazzette, direttore del Contas, «in crescita del 3,5% rispetto all'anno precedente».

«I consumatori giapponesi»,  precisa, «mangiano quasi il 20% in più di carne pro capite rispetto a 20 anni fa, soprattutto maiale e pollame, che costituiscono l'81% del mercato, ma continuano ad essere sempre più popolari il manzo e l'agnello, che rappresentano il 19% del mercato».

Il Giappone importa circa 22 mila tonnellate di carne di pecora e agnello all'anno per una valore di circa 233 milioni di euro nel 2022. E poiché il valore delle importazioni è aumentato del 7,1% dal 2019 al 2022 è facile ritenere che possa ancora crescere nel futuro immediato.

«Anche perché», sottolinea Mazzette, «si tratta di un paese che non produce carne d'agnello ma la importa per oltre il 90% da Australia o Nuova Zelanda, paesi che hanno ridotto le loro esportazioni a favore della Cina, mercato in crescita anche questo. Ciò ha aperto quindi la porta ad altre importazioni provenienti dall'Europa».

Il presidente di Contas Battista Cualbu, si dice convinto «che il mercato giapponese sia quello ideale per le nostre carni in quanto il disciplinare di produzione dell'agnello di Sardegna ben si adatta a questo mercato e come Contas riteniamo che i consumatori giapponesi possano essere raggiunti non solo in occasione delle fiere dell'agroalimentare ma anche attraverso una campagna promozionale che evidenzi il nostro allevamento sostenibile, i benefici per la salute derivanti da una carne ottenuta da agnelli nutriti solo con latte materno prodotto da pecore al pascolo». 

(Unioneonline) 

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