Un caricabatterie universale. Basta cambiare cavi di continuo: per smartphone, tablet, cuffie e altoparlanti dal 2024 potrebbe bastarne solo uno.

E ciò ridurrebbe di 980 tonnellate annue la quantità di rifiuti elettronici prodotti nel Vecchio Continente.

E’ pronta a partire nella Ue la rivoluzione della ricarica, contro cui si sta mettendo di traverso Apple.

Complice anche la spinta alle transizioni del verde e del digitale, la Commissione europea ha lavorato a una proposta legislativa per un caricabatterie universale che, oltre a ridurre l’inquinamento, semplificherebbe la vita dei consumatori alle prese con sistemi di alimentazione differenti e ben presto obsoleti.

Il disegno di legge richiederà a tutti i produttori di armonizzare le porte di ricarica utilizzando quelle di tipo USB-C, attualmente presenti in quasi tutti i dispositivi Android con tassi di diffusione che superano l'80%. Non solo: i protocolli software per la ricarica rapida dovrebbero essere resi interoperabili tra marchi e dispositivi.

Tutte misure non gradite a Apple, che difende la sua tecnologia proprietaria di ricarica Lightning. La standardizzazione dei cavi rappresenterebbe "un ostacolo all'innovazione", secondo la società fondata da Steve Jobs.

Ai produttori sarà inoltre richiesto di astenersi dall'inserire nella confezione di smartphone, tablet e auricolari anche nuovi caricabatterie, dando ai consumatori la possibilità di riutilizzare i loro vecchi cavi.

Con l'approvazione del Parlamento europeo data quasi per scontata, la proposta dovrebbe essere adottata nel 2022. La Commissione dovrebbe quindi concedere agli Stati membri un anno per recepirla nelle legislazioni nazionali e i produttori avranno poi un altro anno per implementare le norme. Se non ci saranno intoppi, il cavo unico potrebbe ricaricare i dispositivi di tutti gli europei dalla metà del 2024.

(Unioneonline/L)

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