Per la Commissione Ue l'economia italiana andrà più a rilento rispetto alle stime del governo.

Se Roma punta sulla manovra espansiva e vede nel triennio un Pil in aumento dell'1,3% nel 2018, dell'1,5% nel 2019 e dell'1,6% nel 2020, per Bruxelles la crescita dell'Italia si ferma all'1,1% nel 2018, all'1,2% nel 2019 e all'1,3% nel 2020.

Diverse anche le stime sui conti pubblici: il governo prevede un deficit al 2,4% del Pil nel 2019, ma per la Commissione il disavanzo sarà al 2,9% già l'anno prossimo, per le maggiori spese da reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni, oltre che dai costi dovuti allo spread. E nel 2020 sfonderà il tetto europeo del 3% nel 2020, attestandosi al 3,1%.

"Non vogliamo essere pessimisti - spiega il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici -, ma gli ultimi dati economici di cui non abbiamo, fra l'altro, potuto tenere conto, mostrano una situazione deteriorata nel terzo trimestre del 2018 e all'inizio del quarto. Se questo deterioramento fosse confermato, avrebbe un impatto ancora maggiore sulle nostre previsioni".

Le previsioni, prosegue, "sono fatte sulla base del Documento programmatico di bilancio ricevuto il 16 ottobre" ma "la situazione può essere diversa" se il governo italiano presenterà delle correzioni. Moscovici parla di "far rispettare le regole", ma anche di "dialogo con l'Italia". Quello che però chiarisce è che nell'area dell'euro "tutti i ministri delle Finanze" stanno dalla parte di Bruxelles.

TRIA: "ANALISI PARZIALE" - Sono numeri su cui il ministro dell'Economia Giovanni Tria non concorda: "Derivano da un'analisi non attenta e parziale del Documento Programmatico di Bilancio (DPB), della legge di bilancio e dell'andamento dei conti pubblici italiani, nonostante le informazioni e i chiarimenti forniti dall'Italia. Ci dispiace constatare questa défaillance tecnica della Commissione, che non influenzerà la continuazione del dialogo costruttivo con la Commissione stessa in cui è impegnato il Governo italiano. Rimane il fatto che il Parlamento italiano ha autorizzato un deficit massimo del 2,4% per il 2019 che il Governo, quindi, è impegnato a rispettare".

(Unioneonline/D)
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