In Sardegna il Covid spegne le insegne di bar e ristoranti, -412 aziende
Il direttore nazionale Calugi: "Gli operatori del turismo sono fiduciosi per la primavera e l’estate, ma ora si soffre"
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Ristoranti, bar, mense catering, stabilimenti balneari, discoteche: nell'Isola l'economia dei pubblici esercizi – in totale 11mila – fattura 2 miliardi di euro e crea circa 22mila posti di lavoro.
La Sardegna è la seconda regione italiana per numero di pubblici esercizi in base alla densità della popolazione (7,03 ogni mille abitanti), dopo la Liguria.
Il 50,5% di queste imprese è a carattere individuale e il 25,3% è rappresentato da società di persone.
Alla fine del 2020 (ultimo dato disponibile), a causa dell’emergenza Covid, nel settore si è registrato un saldo negativo di 412 aziende.
Questi alcuni dei dati emersi durante il convegno "Quale è il futuro del turismo in Sardegna?", primo congresso regionale della Fipe Confcommercio.
Tra i partecipanti, anche gli assessori regionali Gianni Chessa (Turismo) e Alessandra Zedda (Lavoro), e il direttore nazionale della Fipe Roberto Calugi.
Nell’incontro si è discusso delle possibili prospettive del settore turismo per l'estate 2022.
"Bisogna crederci – ha detto Calugi –, veniamo da due anni con 56 miliardi di consumi persi e 45mila imprese chiuse. Ma siamo fiduciosi per la primavera e per l'estate. Ora si tratta di sopravvivere: servono cig, sostegni, incentivi per attività all'aperto, moratorie".
"Ci troviamo ad affrontare un inizio 2022 che ci porta nel nuovo anno con un novembre e dicembre disastrosi – ha dichiarato il coordinatore regionale della Fipe Emanuele Frongia –, a queste difficoltà si aggiungono i costi delle materie prime, che aumentano almeno del 10%, e quelli delle utenze che toccano picchi del 60%. Il 90% di noi si è indebitato, ciò che ci ha dato lo Stato rappresenta il 10% delle nostre perdite".
"Molte aziende – ha aggiunto – non hanno ancora visto accreditarsi quanto previsto nel fondo (R)esisto e Destinazione Lavoro. Non possiamo affrontare una stagione estiva in queste condizioni".
La politica ha provato a dare le prime risposte: "Bisogna fare sistema – ha affermato Chessa – e anche la Regione sta facendo la sua parte: 45 milioni per gli artigiani. E 30 milioni dalla Finanziaria: ma questo è solo un punto di partenza".
L'assessore Zedda ha annunciato la proroga di Destinazione Lavoro al 2022.
(Unioneonline/F)