Nasce in Marmilla la prima grappa di Bovale barricata, un progetto al quale la cantina Su’entu lavora da tempo e che vede la luce dalla distillazione delle vinacce della decima vendemmia.

L’azienda fondata da Salvatore Pilloni nel 2009, e oggi guidata dai figli Valeria, Roberta e Nicola, prosegue dunque i suoi progetti di sviluppo legati al recupero della viticoltura in Marmilla e alla valorizzazione del Bovale, vitigno al quale l’azienda ha legato la sua identità fin dalla nascita. L’azienda oggi si estende su una superficie di oltre 50 ettari dei quali 36 vitati e si prepara nel nuovo anno a dar vita a nuovi impianti.

PRODOTTO UNICO – La grappa di Bovale barricata nasce da una selezione di vinacce integralmente provenienti dalla tenuta di Su’entu. Il processo è quello della distillazione discontinua con il taglio delle teste e delle code manuale ad ogni cotta, in particolari alambicchi a vapore in rame. La distillazione avviene molto lentamente per consentire ai componenti volatili, responsabili dei profumi, una giusta evaporazione e conseguente condensazione mantenendo intatte le preziose caratteristiche organolettiche.

Dopo la distillazione le botti di rovere utilizzate in passato per l’affinamento del Su’nico Bovale Marmilla IGT, iniziano una nuova vita accogliendo per 12 mesi la grappa durante il suo invecchiamento. La grappa si presenta dal colore dorato con riflessi color rame, all'olfatto intensa, pulita, netto ancora il profumo della materia prima, con piacevoli sentori di vaniglia, nocciola e liquirizia. Al palato equilibrata, conferma le sensazioni olfattive con una persistenza retrolfattiva nella quale emergono piacevoli note di scorza d'arancio candita. Dà il meglio abbinata a frutta secca, noci, mandorle, cioccolato e dolci a base di crema. Inoltre è deliziosa con formaggi stagionati come il Grananglona e il Fiore Sardo DOP.

IL PROGETTO – «La Grappa di Bovale – spiegano le sorelle Valeria e Roberta Pilloni – è il naturale punto d’arrivo del nostro progetto di ricerca e valorizzazione del Bovale e del territorio della Marmilla. Continuare a disperdere le vinacce di uve selezionate senza creare un distillato che potesse metterne in luce profumi e aromi intensi del vitigno, sarebbe stato un peccato, per questo abbiamo voluto affrontare questa nuova scommessa della distillazione».

(Unioneonline/v.l.)

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