È di quasi 1.900 il bilancio negativo delle imprese dirette da giovani sardi che negli ultimi cinque anni hanno dovuto arrendersi. I dati di Unioncamere hanno infatti registrato nell'Isola un crollo di oltre l'11% delle aziende under 35 iscritte alle Camere di commercio: nel 2015 erano 14.649, mentre quest'anno sono scese di 1.857 unità.

Un dato da leggere comunque da più prospettive visto che il calo della Sardegna è tra i meno pesanti del Paese. Meglio della nostra regione hanno infatti chiuso il quinquennio solo Basilicata, dove la flessione delle imprese giovani si è arrestata al'8%, e Campania (-7,9%). Unica eccezione il Trentino Alto Adige, dove i giovani imprenditori sono addirittura aumentati del 2,4%.

Il conto nazionale chiude invece i cinque anni con un calo complessivo di circa 80mila imprese. "Nessun paese che non ha puntato sui giovani ha avuto un futuro", ha detto il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. "Da come saremo in grado di spendere le risorse del Next Generation Eu dipenderà l'avvenire delle prossime generazioni e del nostro Paese. Negli ultimi 10 anni circa 250mila giovani, tra i 15 e i 34 anni, hanno deciso di lasciare l'Italia. Una ferita non solo demografica e sociale, ma anche economica. In dieci anni, disoccupazione e calo delle nascite hanno ridotto di due punti percentuali il contributo dei giovani al Pil italiano. Una tendenza che dobbiamo arrestare, puntando su natalità, formazione e possibilità lavorative dei giovani".
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