Il Centro Studi Agricoli chiede un impegno urgente da parte delle istituzioni per il rilancio di agricoltura e allevamento in Sardegna, per evitare che chiudano oltre 500 aziende nell'Isola già nel 2022.

La crisi è dovuta a numerose criticità, che vanno dall'aumento dei prezzi di mangimi, concimi, gasolio agricolo ed energia, alle situazioni climatiche di siccità (dai primi di novembre in Sardegna non piove), sino alla burocrazia regionale.

Secondo il Csa, la situazione è ancora più drammatica nell’Isola, anche per i costi del trasporto dei prodotti.

Tore Piana, presidente del Centro, propone di istituire urgentemente una task force formata da 100 tecnici istruttori, da inserire per almeno un anno in Argea, l'agenzia regionale che eroga i contributi previsti per il comparto agricolo.

“Troppe a oggi risulterebbero (alcune migliaia) le pratiche non istruite e/o non pagate, sui bandi del lontano 2016 sul Psr Sardegna 2014/2021. A settimane, verranno emanati inoltre nuovi bandi a valere sulle misure di investimento, 4.1 e 4.2 e quelle sui giovani che si insediano per la prima volta, la 6.1. Da una breve indagine del Csa numerosi uffici territoriali di Argea hanno un numero ridottissimo e insufficiente, per istruire le pratiche presentate”, ha dichiarato Piana.

“Basterebbe che Argea chiedesse per un anno all’Agenzia Laore il distacco di 70/100 tecnici, neo assunti, da distribuire nelle varie sedi territoriali. Questo darebbe da subito una discreta liquidità alle aziende agricole oggi in difficoltà e che da anni aspettano di ricevere i contributi dovuti. La stessa situazione, se non peggiore, si trova nell'organico dell'assessorato regionale all'Agricoltura, ridotto all'osso e quasi impossibilitato alla piena operatività per mancanza di personale. Si pensi al servizio fitopatologico, dove sono in servizio due tecnici dei 54 previsti”, ha aggiunto.

Il Centro Studi Agricoli chiede dunque al Consiglio regionale l'approvazione urgente di una norma “salva aziende agricole”, da concordare con il governo nazionale, che conceda un contributo per il taglio dei maggiori costi delle materie prime, giustificato dall'insularità.

(Unioneonline/F)

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