Calano gli interscambi commerciali con l’estero, tiene la filiera casearia mentre si registra un boom del settore nautico nel nord Sardegna. L’Ufficio studi della Camera di Commercio ha reso nota l’analisi sui trend isolano e del Nord in particolare, sul fronte delle importazioni e esportazioni.

Nel dettaglio, le vendite dall’Isola verso l'estero nel 2023 hanno registrato una diminuzione di 2,2 miliardi di euro rispetto al 2022, mentre gli acquisti internazionali hanno subito una riduzione ancora più sensibile, pari a 2,6 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questo calo, il saldo tra esportazioni e importazioni ha mostrato un miglioramento rispetto all'anno precedente, con un disavanzo di quasi 3 miliardi di euro.

L’export dei raffinati vale meno. Sul versante delle esportazioni i raffinati del petrolio valgono 5,6 miliardi di euro, 2 miliardi in meno rispetto all’anno precedente (-26,2%), e rappresentano l’83% delle vendite all’estero complessive.

«Si rilevano oltre al settore oil, a livello sardo, interessanti settori di sviluppo come la nautica nel nord Sardegna. Oltre alla generale tenuta di filiere storiche come quella casearia che trovano spazio come di consueto sul mercato statunitense e stanno accreditandosi su altre piazze», commenta il presidente della Camera di Commercio di Sassari e di Unioncamere regionale, Stefano Visconti.

Il nord Sardegna

L’interscambio commerciale complessivo del nord Sardegna nel 2023 vale circa 937 milioni di euro, 701 milioni di prodotti importati e 236 milioni di euro esportati.

In calo le importazioni, soprattutto di carbone. Sono circa 160 milioni in meno rispetto al 2022, con una perdita annuale del 18,6%. Il 43% del valore dei prodotti importati, pari a 303 milioni di euro, è rappresentato dal carbone. Le cui dinamiche di importazione cambiano scenario: non più importato dalla Russia, per ovvi motivi, ma bensì da Australia e Indonesia.

Pesci e molluschi valgono 40 milioni. Dato in calo rispetto al 2022 (-31%). Tra i principali partner commerciali per questi prodotti, l'Ecuador rappresenta un valore di 11,5 milioni di euro, anche se in parabola discendente. Crescono le importazioni dalla Francia (10 milioni), e calano quelle dalla Spagna.

La filiera casearia si apre a nuovi mercati. Per quanto riguarda le esportazioni del nord Sardegna, queste ammontano a circa 235 milioni, in leggerissima flessione rispetto all’anno precedente. Il dato è tra i più alti degli ultimi anni. Circa il 40% dei prodotti sardi che vengono venduti all’estero è rappresentato dai prodotti dell’industria lattiero casearia. Oltre l’80% è assorbito dal mercato statunitense per un valore di poco inferiore a 75 milioni di euro. Poi Canada e Germania. Cresce l’apprezzamento dei prodotti caseari del nord Sardegna anche nel mercato svizzero che acquistano nel 2023 oltre 2 milioni di euro, cifra nettamente superiore ai 800 mila euro del 2022.

Dal nord Sardegna alle Cayman. Un vero e proprio boom, invece, per navi e imbarcazioni. Si passa dai tre milioni di euro del 2020 ai 26 dello scorso anno. La crescita da riferimento chiaramente alla nuova presenza tra i partner commerciali delle Isole Cayman dove vengono destinati, infatti, oltre 7,5 milioni di euro di imbarcazioni.


 

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