"Nessun ritiro del ricorso. Il ricorso non verrà ritirato se non verrà stipulato un atto giuridicamente rilevante che modifichi nella direzione richiesta dal Comune di Taranto e dalla Regione Puglia il decreto presidenza del consiglio dei ministri" che contiene il piano ambientale Ilva.

Queste le parole del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che nei giorni scorsi - insieme al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci - aveva invece affermato di voler rinunciare alla battaglia legale, di fatto accogliendo l'appello del premier Paolo Gentiloni, per evitare la chiusura degli stabilimenti altrimenti prevista per il 9 gennaio.

"Chiunque abbia la presunzione di prendere decisioni su quella fabbrica senza il contributo della Regione e del Comune dal punto di vista legale, scientifico, dei controlli ambientali - ha aggiunto il governatore - commette un atto di impudenza che noi vogliamo invece cercare di evitare in tutti modi, collaborando con il Governo, e prendendo atto della disponibilità del presidente Gentiloni per un inizio proficuo del tavolo che è stato inopinatamente interrotto il 20 dicembre scorso".

Il riferimento è allo scontro con il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che aveva fatto saltare il tavolo di lavoro sull'Ilva.

Emiliano ha poi dichiarato che "il presidente Gentiloni può contare sulla disponibilità sua e di Melucci anche nei giorni festivi a un incontro".

(Unioneonline/F)

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