La City di Londra perderà il suo ruolo di principale piazza finanziaria europea e internazionale, e questo è uno dei punti fermi sulla Brexit ribaditi dal capo negoziatore europeo per l'uscita del Regno Unito dall'Unione, Michel Barnier.

Il quale ha spiegato che la capitale inglese non avrà un accordo "su misura" con l'Europa.

Accordo che, nei desideri d'Oltremanica, consentirebbe alle banche e alle compagnie finanziarie britanniche di agire liberamente all'interno dell'Unione, mantenendo il proprio "passaporto" finanziario.

"È una conseguenza inevitabile" dell'uscita del Regno Unito dal mercato unico europeo a seguito della Brexit, ha detto Barnier in un'intervista.

"Non c'è un solo accordo commerciale che sia aperto ai servizi finanziari. Non esiste".

Parole che "gelano" le speranze del governo di Theresa May di puntare a un accordo che comprenda, appunto, anche i servizi finanziari, voce fondamentale del Pil britannico.

Il ministro per la Brexit, David Davis, ha infatti invocato la formula del "Canada più più più" per l'accordo che Londra spera di concludere con l'Unione europea.

Il riferimento è al patto tra Bruxelles e Ottawa sancito nel 2016, con l'aggiunta dei servizi finanziari.

Per Barnier, invece, il "più più più" va declinato in altro modo, con l'aggiunta all'accordo commerciale vero e proprio che verrà negoziato tra Londra e Bruxelles della cooperazione in tema di giustizia, difesa e sicurezza, e aviazione.

(Unioneonline/m.c.)
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