Per ridurre gli avanzi di Pecorino romano invenduto e rilanciare il settore serve uno sforzo maggiore da parte del ministro Maurizio Martina.

A chiedere più risorse sono i deputati sardi del Partito democratico, che reputano "del tutto inaccettabile l'ipotesi di una quota finanziaria pari a soli 4 milioni di euro".

Stando a una prima ricognizione del mercato, la quota minima necessaria sarebbe di 10 milioni per evitare la crisi.

Siro Marrocu, Emanuele Cani, Marco Meloni, Romina Mura, Francesco Sanna, Giovanna Sanna, Caterina Pes, Paola Pinna e Gian Piero Scanu.

Un appello, tutto interno ai confini dem, al ministro delle Politiche agricole per allargare i cordoni della borsa in favore della Sardegna.

Servono dieci milioni per aumentare il valore del prodotto e un impegno per "mantenere una quota su un periodo di tempo medio lungo per supportare un comparto letteralmente in ginocchio".

Chiede di più anche il senatore Silvio Lai, sempre del Partito democratico, convinto che "per risolvere la situazione servano almeno 25 milioni di euro" che dovranno necessari anche ad aumentare il prezzo del latte.
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