Esplode la rabbia dei benzinai della Sardegna.

In 320, su un totale di 390, hanno proclamato tre giorni di sciopero a partire da lunedì prossimo. Chiedono un guadagno lordo più congruo sulla benzina venduta. I tre centesimi a litro garantiti oggi non consentono più di portare avanti la loro attività. Il rischio è la chiusura.

Il gruppo spontaneo dei gestori che a più riprese ha manifestato il proprio malumore, più che giustificato, è deciso a portare avanti una lotta dura sino a quando le Compagnie petrolifere non ascolteranno le loro richieste. La proclamazione dello sciopero è arrivata dopo alcuni incontri che si sono tenuti a Tramatza e che evidentemente sono rimasti senza risposta.

Resteranno chiusi anche i self service. Si prevede per sabato e domenica la corsa al pieno per non restare a secco durante i giorni dello sciopero. Per martedì è anche prevista una manifestazione di protesta alla Regione.

Una protesta che in futuro potrebbe anche sbarcare a Roma. Dal presidente Conte e ai ministri Salvini e Di Maio si attendono quelle risposte che finora non sono arrivate.

I benzinai chiedono un guadagno lordo di almeno dieci centesimi a litro. Per questo si chiede un tavolo di lavoro con tutte le parti per arrivare ad un accordo. E con l'estate in arrivo, il problema non è di poco conto.
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