La battaglia contro il jobs act è cominciata.

La Cgil lancia ufficialmente la campagna popolare per strappare due sì ai referendum abrogativi delle norme su voucher e appalti.

Forte delle 4,5 milioni di firme raccolte, il sindacato da sabato prossimo scenderà in piazza in tutta la Sardegna per promuovere le ragioni del sì.

Dieci le manifestazioni previste: da Cagliari a Sassari, passando per Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra e Gallura.

Un'altra serie di iniziative partirà lunedì da Villacidro per poi proseguire il mini tour a Oristano (il 14 febbraio) e Nuoro (21 febbraio). "I voucher hanno fallito e non sono serviti a far emergere il lavoro nero - protesta il segretario regionale della Cgil Michele Carrus - sono invece diventati una nuova forma di sfruttamento legalizzata per oltre 52.000 lavoratori sardi a cui sono stati consegnati oltre 4 milioni di voucher".

In attesa di una data certa per l'apertura delle urne la Cgil ha dato inizio quindi alla mobilitazione anche contro le norme che limitano la responsabilità solidale nel cambio d'appalti e il riassorbimento dei lavoratori dal vecchio al nuovo appalto. "Nella filiera incontrollata delle commesse si scaricano sui più deboli le logiche del massimo ribasso - prosegue Carrus - lavoratori che per decenni devono accontentarsi di un lavoro precario che si rivoluziona ad ogni nuovo aggiudicatario".
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