Le foreste di sughero come preziosa risorsa dell'area interna del Nord-Est della Sardegna. È quanto emerge dalla ricerca Eurispes "Le foreste di sughero: risorsa ambientale, turistica e industriale", lavoro di studio ideato con lo scopo di sondare i diversi aspetti, quindi non solo di natura economica, dell’importanza dl sughero sul tessuto economico e sociale dell’Isola.

Il sughero in Sardegna non è, infatti, solo una materia prima da destinare alla produzione industriale, ma anche una risorsa di cui soprattutto oggi si iniziano a scoprire con maggiore consapevolezza i possibili benefici sotto la duplice prospettiva della tutela ambientale e della promozione turistica.

Si tratta, dunque, di comprendere la multifunzionalità di questo bene, la cui valorizzazione può generare ricadute positive in più contesti.  E a maggior ragione, se si tengono presenti le stime dell'Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di Carbonio (INFC) del 2015 che indicano la Sardegna come la regione italiana con la più alta concentrazione di aree forestali e terreni naturali, pari a oltre 1.200.000 ettari, in buona percentuale sugherete e boschi di sughero.

Di questi, secondo i dati del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020, circa 250.000 ettari di superficie forestale sono caratterizzati dalla presenza di sugherete (140.000 ettari) e boschi di sughero. Secondo la ricerca, circa l’85% delle foreste italiane di sughero è concentrato in Sardegna e nel Nord-Est dell'Isola è presente la gran parte del patrimonio regionale. 

La ricerca individua nel turismo e, in generale, nell'industria dell'accoglienza uno dei settori che può trarre maggiormente beneficio dalla valorizzazione delle risorse boschive dell'Isola.

In Sardegna, secondo la ricerca, sono più diffuse le unità ricettive di piccole e medie dimensioni, e queste risultano presenti soprattutto nelle aree interne. Rispetto ai grandi insediamenti alberghieri, svolgono un'attività annuale che intercetta un numero crescente di turisti, in buona parte stranieri, che visitano l'Isola e il suo interno nei mesi della bassa e media stagione. Il flusso è costituito per il 40% da un segmento di turisti di varia nazionalità e di età compresa fra i 45 e i 60 anni, un 20% con un'età oscillante fra i 35 e i 44 anni e un'analoga percentuale per la fascia tra i 25 e i 34 anni. Un target variegato che va alla ricerca di forme di vacanza ecosostenibili, attive ed esperienziali, e che reclama la fruizione di un contesto ambientale quanto più autentico e ben conservato. Secondo i ricercatori occorre, pertanto, pensare un rapporto diverso con gli spazi, i luoghi e la cultura rurale in cui la foresta di sugherao diventando oggetto di nuove forme di cura e manutenzione, sia l'elemento catalizzatore di una più ampia gamma di attività, interventi e indirizzi progettuali.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata