L’export italiano cresce nel 2025, ma con nette differenze tra le diverse regioni. E con la Sardegna che fa registrare non solo il segno meno, ma anche il dato peggiore a livello nazionale. 

A snocciolare i dati è l’ultimo report Istat sulle esportazioni delle Regioni italiane.

Nel periodo gennaio-giugno 2025, si legge nell’aggiornamento diffuso l’11 settembre dall’Istituto, «la crescita tendenziale dell’export nazionale in valore (+2,1%) è sintesi di dinamiche territoriali differenziate: aumentano le vendite all’estero per il Centro (+10,7%) e, in misura più contenuta, per il Nord-ovest (+1,5%), mentre si rilevano una lieve riduzione per il Nord-est (-0,5%) e più ampie flessioni per il Sud (-6,6%) e le Isole (-13,3%)».

«Nei primi sei mesi del 2025 – prosegue il report -, le regioni italiane che registrano gli incrementi su base annua più marcati dell’export in valore sono: Lazio (+17,4%), Toscana (+11,8%), Abruzzo (+10,1%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,6%). All’opposto, le flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni riguardano Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%)».

A pesare sui dati dell’Isola, evidenzia il report, sono soprattutto le minori vendite di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,6%).

Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance positive di Firenze, Roma, Trieste, Milano e Frosinone, mentre i contributi negativi più ampi derivano da Cagliari, assieme a Napoli, Siracusa, Gorizia, Cagliari e Torino.

Quanto al secondo trimestre 2025, Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Centro (+4,6%) e per il Nord-ovest (+2,1%), una flessione per il Nord-est (-2,4%) e una più ampia contrazione per il Sud, la Sardegna e la Sicilia (-14,4%).

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