Più di un abitante della Sardegna su tre (39%) si dice interessato a vivere un’esperienza enoturistica, visitando vigne e cantine alla scoperta di eccellenze vitivinicole.

Lo evidenzia l’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura. Un dato importante nel periodo della vendemmia e con l’inizio dell’autunno, dopo le difficoltà del lockdown e della scarsa affluenza di turisti stranieri.

Il 46% dei sardi considera il vino un elemento importante della convivialità, mentre il 28% si ritiene un appassionato se non, addirittura, un esperto.

A spingere verso l’enoturismo è, innanzitutto, la possibilità di vivere esperienze uniche e appaganti, ad esempio grazie agli itinerari tematici (48%), insieme all’opportunità di ricercare vini e produzioni particolari (25%) e alla curiosità di scoprire luoghi di produzione sempre nuovi e diversi (14%).

Ma a rendere attraente la visita a vigne e cantine è anche l’occasione di conoscere meglio gli elementi della cultura e delle tradizioni delle campagne (30%), e più di uno su tre (38%) sottolinea l’importanza del fascino delle bellezze naturali.

Parliamo di un ambito, quello dell’enoturismo, che per il 32% dei sardi dà lustro al concetto stesso di “Made in Italy” e che, nota più di un intervistato su tre (39%), sostiene l’economia locale, impattando in maniera importante anche su quella nazionale (23%).

Un’affezione verso le eccellenze italiane molto importante in una fase come quella attuale, fortemente influenzata dagli effetti dell’epidemia di Covid-19, ma anche un’opportunità per le realtà del settore che si lega sempre di più a canali e strumenti digitali: più di un sardo su tre (38%), infatti, afferma di guardare sempre più a siti e social media per informarsi sul vino e organizzare viaggi ed escursioni all’insegna dell’enoturismo.

(Unioneonline/F)
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