Non solo mare e vacanze al sole. La Sardegna è al secondo posto tra le mete più agognate nel settore del turismo esperienziale che in Italia genera un fatturato di 170 milioni di euro. L’Isola è al secondo posto, a livello globale, tra le regioni preferite dagli eno-turisti ma, a causa delle difficoltà nei collegamenti aerei e marittimi, si classifica al 18esimo posto per numero di presenze. Nonostante tutto, in Sardegna le visite a cantine e vigneti sono in crescita con un potenziale enorme ancora da sfruttare.

Il dato è emerso nel corso dell’assemblea regionale delle Città del Vino che si è tenuta a Serdiana dove sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta da Nomisma per l’Osservatorio nazionale del turismo del vino attraverso un questionario proposto a comuni e aziende. Tra i punti di forza delle produzioni vitivinicole italiane si segnala la forte presenza di etichette locali nei ristoranti (93%) ed esercizi commerciali sardi (78%). Bene anche la promozione dei vini attraverso l’organizzazione di eventi (85%).

Qualche criticità invece sul fronte della comunicazione e informazione turistica. Proprio sul potenziamento dei punti di informazione e sulla presenza delle aziende nelle piattaforme digitali punta l’associazione “Città del vino” che in Sardegna riunisce 37 comuni (526 in Italia): «Con l’attuazione della nuova legge regionale sull’enoturismo, in futuro nelle cantine si potranno dare informazioni ma anche vendere i prodotti tipici dell’artigianato e dell’agroalimentare – afferma il coordinatore Giovanni AntonioSechi – questo consentirà di fare rete con il territorio e migliorare l’offerta».

Un lavoro in sinergia con il Movimento del turismo del vino: «Spesso chi viene nelle nostre cantine non sa dove andare a cena o quali monumenti visitare – rimarca la presidente Valeria Pilloni - servirebbe un’informazione capillare. Presto metteremo a disposizione una guida digitale realizzata in collaborazione con la Lonely Planet che sarà presentata in anteprima al Vinitaly».

Tra le proposte anche un tour nelle Città del Vino con un calendario di eventi ogni fine settimana dedicato al vino, al buon cibo e alla cultura. «Lavoriamo per crescere insieme ai territori – conclude Giovanni Antonio Sechi – tra le novità ci sarà la vendemmia turistica. A dicembre è stato firmato il protocollo di intesa con l’istituto nazionale del lavoro in modo che le aziende possano anche far vendemmiare i turisti osservando le norme di sicurezza. Questo per la Sardegna è un altro settore da sfruttare visto che abbiamo i turisti fino ad ottobre inoltrato. In Piemonte, Veneto, Friuli e Toscana è una pratica consolidata».

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