"Le previsioni del governo che presenteremo a giorni stimano una crescita intorno al 6% quest'anno, a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera".

Lo ha affermato il premier Mario Draghi, intervenuto oggi all'assemblea nazionale di Confindustria. 

''La produzione industriale ha superato a luglio il valore registrato prima dell'inizio della pandemia. Le esportazioni nel secondo trimestre di quest'anno sono state del 4,8% più alte che nello stesso periodo del 2019, prima della crisi sanitaria. L'indice di fiducia delle imprese negli ultimi due mesi è il più alto dal 2005, quando sono iniziate le rilevazioni", ha sottolineato, snocciolando i dati positivi degli ultimi mesi.

"Al rafforzamento dell'economia si accompagna un miglioramento dell'occupazione. A luglio il numero di occupati è cresciuto di 440mila unità rispetto a un anno prima, e c'erano 170mila disoccupati e 484mila inattivi in meno. Il mercato del lavoro è ripartito, ma ci sono ancora aspetti che destano preoccupazione", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

"L'Italia si sta rimettendo in piedi dopo una crisi profonda. Questa fase richiede una politica di bilancio equilibrata ed efficace. Le conseguenze dello choc economico causato dalla pandemia, a partire dall'aumento dell'indebitamento privato, richiedono tempo per essere assorbite. Misure straordinarie come la moratoria sul credito bancario hanno nascosto vulnerabilità del nostro sistema economico che sono destinate a riemergere nel tempo. La fiducia di famiglie e imprese è elevata ma fragile. La priorità deve essere quella di preservare la loro capacità di spesa e la loro volontà di investire", ha dichiarato, ponendo al centro del discorso economico anche la famiglia.

Il premier ha poi rassicurato gli industriali, ribadendo che l’esecutivo "non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono".

Allo stesso tempo, però, ha annunciato che non intende arretrare sul progetto di legge sulla concorrenza: “A voi imprese chiedo di appoggiarlo con convinzione. Il rafforzamento dell'economia passa attraverso l'apertura dei mercati e non la difesa delle rendite".

Infine, ha difeso nuovamente la scelta di rendere obbligatorio il Green Pass in tutti i luoghi di lavoro: "È uno strumento di libertà e sicurezza, per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche. Voglio ringraziare Confindustria che ha da subito lavorato insieme al governo e ai sindacati per trovare un accordo sull'estensione del certificato verde ai luoghi di lavoro."

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (Ansa)
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (Ansa)
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (Ansa)

BONOMI: “LO STATO RINUNCI A IVA E ACCISE” – La "miglior soluzione temporanea" per contrastare l'aumento di elettricità e gas in Italia è che "lo Stato rinunci ai suoi massicci proventi attraverso Iva e accise, che gravano su energia e combustibili".

Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, spiegando: "Siamo ansiosi di comprendere come il governo tenterà di arginare questi aumenti, affinché non si traducano in una stangata per le famiglie italiane".

Il leader degli industriali ha chiesto al governo di accelerare sulle riforme: "Bisogna farle adesso. Basta rinvii, basta giochetti, basta veti".

Secondo Bonomi, infatti, il piano di riforme legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza "rischia di slittare".

Ha poi ribadito che Confindustria "si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il processo delle riforme" e "a chi flirta con i No vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo governo sia a tempo".

Il presidente ha poi elogiato il premier Mario Draghi, auspicando che "continui a lungo nella sua attuale esperienza": è uno degli "uomini della necessità, diverso dagli uomini della provvidenza". 

(Unioneonline/F)

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