Crolla la produzione di miele sardo, -50% nel 2022: “Il cambiamento climatico compromette l’attività delle api”
L'area più penalizzata è stata quella del sud Sardegna, a incidere è stato il troppo caldoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una produzione d’eccellenza dimezzata nel 2022, a causa del cambiamento climatico in corso.
Nella giornata dedicata agli apicoltori e alle api, Campagna Amica di Coldiretti Sardegna traccia un bilancio del settore del miele, che nell’ultimo anno ha conosciuto una crisi nera: “Quella del 2022 è stata una annata pessima, soprattutto per il sud Sardegna. A incidere è stato soprattutto il troppo caldo, la produzione di miele si è dimezzata (-50%) con punte del -80%. È stata messa in pericolo la vita stessa delle api, costringendoci anche a intervenire per aiutarle nell’alimentazione e per l’acqua”, spiega Franco Anedda, dell’azienda agricola apicoltura Anedda di Villaputzu.
A condizionare in negativo l’attività delle api sarebbero il cambiamento climatico e gli eventi estremi, con il passaggio repentino dal troppo caldo al troppo freddo nel giro di poco tempo: “Le fioriture in questo modo durano molto di meno, anziché un mese solo dieci giorni, non dando il tempo alle api di raccogliere abbastanza nettare”, aggiunge Anedda.
“La stagione 2022 è andata bene fino a maggio – conferma Giandomenico Pinna dell’azienda Mieleggiando di Dualchi presente oggi al mercato di Campagna Amica di Nuoro -. Dopo, per il troppo caldo, la produzione di miele si è più che dimezzata, quella di eucalipto, una delle più importanti, è andata sotto del 70%. Purtroppo tutte le annate apistiche sono condizionate dal clima impazzito, con forti escursioni termiche, gelate improvvise, temperature molto al di sopra della media, siccità”.
L'area più penalizzata nell’anno passato è stata quella del sud Sardegna, mentre gli altri territori alternativamente hanno resistito: d'estate l'oristanese ha registrato buoni raccolti di miele, così come in primavera il centro Nord Sardegna (escluso l'oristanese).
“Abbiamo avuto produzioni a macchia di leopardo – afferma Orlando Oliva dell’azienda apistica Monte Arci di Terralba –. A inizio estate è andata bene la produzione di miele di asfodelo, male quelle primaverili con cardo e agrumi”.
(Unioneonline/F)