Nuovo allarme per il sistema bancario mondiale, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti. Precipitano le azioni di Credit Suisse a Zurigo: le quotazioni cadono del 21% e stanno facendo scivolare l'intero comparto dei bancari europei. Il crollo è avvenuto dopo che il principale azionista, la Saudi National Bank (posseduta per il 37% dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita), ha escluso la possibilità di fornire supporto finanziario in caso ulteriori richieste di liquidità, mentre le rassicurazioni arrivate dal presidente Axel Lehmann non sono servite.

Le vicende dell’istituto bancario elvetico si stanno abbattendo sul comparto delle banche. Tra i principali listini, Parigi e Milano cedono il 3,4%, Madrid (-3,7%), Francoforte (-2,7%) e Londra (-2,3%). A Piazza Affari Unicredit cade del 7,3%, Finecobank del 7%, Intesa Sanpaolo del 6,66%, Banco Bpm del 6,5%, Bper del 6% e Mps del 6,5%. Giù anche i petroliferi, a cominciare da Tenaris (-6,2%) e Saipem (-6,5%). Nel resto d'Europa Société générale e Bnp Paribas perdono rispettivamente il 12% e l'11%, Sabadell perde il 9%, Deutsche Bank e Ing l'8%. L'alta tensione sugli istituti di credito porta tensione anche nel campo valutario, con l'euro in discesa dell'1,4% sul dollaro (a 1,058) e del 2% sullo yen giapponese (141 yen per un euro).

(Unioneonline/F)

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