Il portafogli dei sardi è cambiato: bancomat e carte di credito hanno preso il posto di banconote e monete, e ormai oltre quattro sardi su dieci sopra i 15 anni di età gestiscono con disinvoltura transazioni virtuali per acquisti, pagamenti di utenze e operazioni finanziarie.

Una rivoluzione digitale ufficializzata da un report della Banca d’Italia alla quale, sebbene a fatica, stanno partecipando anche le piccole e medie aziende, oggi sempre più propense ad accettare, senza eccezioni, pagamenti Pos.

"Alle novità ci si abitua facilmente quando offrono comodità e risparmio – commenta Gian Battista Piana, direttore di Confesercenti Sardegna – la maggiore fiducia sulla sicurezza dei pagamenti online e l’abbattimento dei costi hanno fatto il resto".

E sebbene le cifre siano in crescita, l’Isola non ha raggiunto ancora la media nazionale di 32,9 dispositivi Pos e sportelli Atm per 1.000 abitanti fermandosi a 27,5. Da segnalare comunque il quattordicesimo posto nella classifica nazionale della ormai ex provincia di Olbia-Tempio dove si contano ben 44,75 terminali ogni mille galluresi. Ma l’ammodernamento ha riguardato anche le strutture amministrative delle aziende.

"La percentuale di imprese (escluse quelle agricole) in possesso di servizi di home banking con cui ricevere informazioni e attivare per via telematica operazioni di pagamento – spiega ancora la Confartigianato - è salita di 6,4 punti percentuali".
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