"La crescita del Pil si attesterà all'1,1% nel 2018 e allo 0,9% nel 2019, in ribasso di 0,2% punti per entrambi gli anni rispetto alle previsioni di giugno": è l'allarme lanciato dal Centro studi di Confindustria che parla di una crescita dell'economia italiana minore rispetto alle attese.

Secondo le stime di Csc, tra i vari fattori peseranno "l'aumento dello spread e l'incertezza del Governo di incidere sui nodi dell'economia e sulla sostenibilità del contratto dell'Esecutivo che causa meno fiducia degli operatori".

IL MINISTRO TRIA - Anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria è intervenuto sulle stime rilanciate da Confindustria.

Tria ha spiegato che serve oggi una "strategia di politica economica diretta a conseguire una crescita più sostenuta e ridurre il gap di crescita che l'Italia ha avuto con il resto di Europa nell'ultimo decennio".

Abbiamo bisogno "di una crescita vigorosa e allo stesso tempo di una maggiore resilienza - ha aggiunto, sottolineando che serve "uno stimolo di crescita endogeno, con un mutamento profondo delle strategie economiche e di bilancio rispetto al passato. Un rilancio investimenti è una componente cruciale".

Tria ha quindi ribadito che il governo è impegnato a ridurre il debito costante verso l'obiettivo concordato con l'Europa

LO STUDIO DI CSC - Per gli economisti di Confindustria "l'aumento del deficit" previsto dal Governo potrebbe non bastare: "Se le coperture non saranno ben definite - avvertono - si rischia ex post un rapporto deficit/Pil più alto. L'aumento del deficit - che serve per avviare parti del contratto di governo di sostegno al welfare (come reddito di cittadinanza o pensioni) sarà poi molto difficili da cancellare se non in situazioni emergenziali. Ciò potrebbe portare a più tasse in futuro e ad aumentare il tasso di risparmio già oggi".

Scetticismo anche su un'altra delle misure cardine del contratto di governo: "L'introduzione di una flat tax potrebbe semplificare l'imposta sul reddito personale, ridurre i costi di adempimento, far aumentare la compliance e sarebbe più razionale".

Bocciatura anche per la "pace fiscale" ipotizzata dal Governo.

(Unioneonline/s.a.)
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