Nel giorno della grande manifestazione di protesta della Coldiretti sarda, con 5000 agricoltori che hanno sfilato a Cagliari lasciando la città nel pomeriggio dopo le 16, il ministro Maurizio Martina conferma gli impegni presi sabato in un incontro con il deputato Pd Giuseppe Luigi Cucca e i consiglieri regionali Piero Comandini e Franco Sabattini.

GLI IMPEGNI DEL MINISTRO - "La protesta dei 5mila pastori della Coldiretti - spiega l'associazione - ha già portato all'atteso sblocco di 100 milioni di euro di pagamenti comunitari dovuti alle imprese agricole ed allevamenti della Sardegna entro febbraio ma anche un pacchetto di aiuti per il settore ovicaprino di 6 milioni destinato per oltre il 50% alla Sardegna e il via libera all'acquisto di Pecorino Dop per almeno 4 milioni di euro da destinare ai poveri indigenti annunciati dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina".

Il ministro Maurizio Martina
Il ministro Maurizio Martina
Il ministro Maurizio Martina

In particolare Martina ha garantito le liquidazioni, da parte dell’organismo pagatore AGEA, dei contributi e degli incentive del PSR 2014/2020, riferiti all’annualità 2015, per quanto riguarda le misure forestali, agroambientali e il miglioramento del benessere animale. Si tratta di 100 milioni di euro, 38 dei quali saranno erogati già questa settimana a 25mila imprese. Per i fondi dello sviluppo rurale previste due tranche di pagamento: entro la prima metà di febbraio saldo di 36 milioni ed entro fine febbraio 23 milioni a 9mila beneficiari per misure agroambientali.

Inoltre Martina ha garantito l’inserimento del pecorino sardo fra le “derrate alimentari che l’Unione Europea acquisterà e distribuirà alle persone indigenti” (finora il nostro prodotto era escluso da questo mercato) e l'attivazione di le linee di intervento per favorire lo sviluppo sostenibile del patrimonio zootecnico – ovino.

LA MANIFESTAZIONE - Partito alle 9 di questa mattina da piazzale Trento, davanti al palazzo della Regione, il corteo promosso dalla Coldiretti Sardegna ha raggiunto la via Roma per concludersi sotto il Consiglio regionale poco prima delle 16.

Una lunga sequenza di trattori ha presidiato il palazzo dell'Assemblea sarda. Alla testa dei manifestanti, il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, che lungo tutto il percorso ha chiesto alla classe politica isolana risposte concrete alle istanze del mondo dell'agricoltura: GUARDA IL VIDEO.

Polizia Municipale al lavoro per limitare al massimo i disagi alla circolazione automobilistica nelle strade del centro storico coinvolte dalla manifestazione. Via Roma è stata ripaerta dopo le 16.

Il raduno dei manifestanti alle nove, di fronte al palazzo della Regione in viale Trento. Da lì la partenza del lungo corteo verso il Consiglio regionale che, proprio questo pomeriggio, ha affrontato la questione della crisi del comparto lattiero caseario.

Non servono nemmeno i tentativi di mediazione, tanto che la Coldiretti ieri ha disertato l'incontro sul comparto ovicaprino, organizzato dalla Regione. "È un tentativo ovvio di boicottare la manifestazione. Rifiutiamo di stare a questi giochi", hanno fatto sapere dall'associazione di categoria.

Il ritrovo dei manifestanti in piazzale Trento (foto Giuseppe Ungari)
Il ritrovo dei manifestanti in piazzale Trento (foto Giuseppe Ungari)
Il ritrovo dei manifestanti in piazzale Trento (foto Giuseppe Ungari)

Il prezzo del latte ovino, pagato 60 centesimi al litro, è la classica scintilla che ha innescato la protesta. Ma non è l'unico motivo per cui salirà il grido di dolore dell'agricoltura sarda.

Un gruppo di manifestanti
Un gruppo di manifestanti
Un gruppo di manifestanti

Sono tante le vertenze aperte come spiega lo stesso Saba: "Costo dell'acqua che non è possibile quantificare, la sottovalutazione del prezzo del grano a 20 euro per quintale e i danni causati dalla fauna selvatica", solo per citarne alcuni.

L'associazione denuncia i ritardi sulle concessioni demaniali per la pesca che impediscono l'assegnazione di fondi europei e la mancata istituzione di un ente pagatore regionale, dedicato alle aziende: «Tutti temi che non sono nell'agenda politica della Giunta».

Dunque il tempo della mediazione è finito e, nonostante i tentativi di dialogo, la manifestazione si è svolta in un clima pacifico ma di grande rabbia.

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