Capichera, l'azienda vitivinicola della famiglia Ragnedda e simbolo dell’eccellenza enologica italiana, passa di mano. Confermate da un comunicato ufficiale le voci di una trattativa chiusa con l’imprenditore milanese Carlo Bonomi, che ha rilevato il 100% della società.

Realtà di assoluta eccellenza, 103 ettari complessivi (42 di superficie vitata, 35 a Vermentino e 7 a uve rosse) incastonati tra le rocce granitiche della Gallura che si estendono tra Arzachena, Olbia e Palau.

Carlo Bonomi guida “la Lomellina di Gavi – Marchese Raggio”, che condivide con Capichera la storicità, il forte legame con il territorio in cui si inserisce e la produzione e la commercializzazione di vini di qualità – con uve selezionate di Gavi, Barolo, Nebbiolo, Timorasso – sotto i brand di famiglia Marchese Raggio e Marchese D’Azeglio.

Il legame tra Bonomi e il vino è iniziato negli anni ‘80, quando l’imprenditore acquisì il controllo di Zedda Piras e di Sella & Mosca, diventandone presidente. Ora, a distanza di 40 anni, l’imprenditore milanese torna in Sardegna nella terra del Vermentino di Gallura.

“Capichera è una realtà vitivinicola eccezionale per la sua storia, i suoi vini e le caratteristiche eccezionali del territorio in cui nasce, di cui ha saputo esaltare valori, tradizione e cultura enologica in un’offerta eccezionale e unica nel mondo del vino di qualità”, sottolinea Bonomi. “Da appassionato WineLover ho colto immediatamente l’opportunità di entrare a far parte di una famiglia, di un’azienda e di un brand che hanno fatto e stanno facendo la storia della viticoltura”.

Le parole di Alberto Ragnedda, membro della famiglia che ha fondato Capichera: “Dopo tanti corteggiamenti e interessamenti ricevuti da molti aspiranti acquirenti italiani ed esteri, ci siamo convinti a trasferire la proprietà di una parte importante della nostra vita e storia imprenditoriale. Siamo certi che Carlo Bonomi avrà la stessa passione e rispetto che abbiamo noi per la terra gallurese, e che saprà convogliare e indirizzare importanti investimenti per lo sviluppo e la crescita futura di Capichera”.

La vendita si sarebbe conclusa a un prezzo di 18 milioni.

(Unioneonline/L)

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