La crisi politica che attraversa il Partito democratico non pare scuotere il mercato finanziario milanese, che si è mosso debolmente come le altre principali Borse europee.

Pur se la tensione resta alta, gli operatori non ritengono infatti che – almeno per il momento – si corra il rischio di elezioni anticipate rispetto alla "naturale" scadenza della legislatura, nel 2018.

Nel frattempo, dalla riunione dell'Eurogruppo è emerso che il tema del rispetto degli obblighi del patto di stabilità da parte dell'Italia verrà affrontato nel meeting del prossimo 20 marzo. Il focus dell'incontro odierno era infatti sulla situazione della Grecia, per discutere la revisione del secondo programma di assistenza finanziaria (mentre si riaccende la speculazione sui titoli di Stato ellenici).

In questo quadro – con Wall Street chiusa per festività – a Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato la seduta in leggero calo (-0,15%), tornando sotto quota 19mila punti. In rosso anche Parigi (-0,05%), mentre Londra è finita piatta e Francoforte ha guadagnato lo 0,6%.

A Milano, l'attenzione resta puntata sui titoli finanziari. Maglia nera del listino, ancora una volta Banco Bpm, in flessione del 2,44%. Ma perdono anche Unicredit (-1,16% a pochi giorni dalla fine dell'aumento di capitale da 13 miliardi) e Ubi Banca (-0,72%), per la quale a mercati chiusi è arrivato il taglio del rating da parte dell'agenzia Fitch (da "BBB" a "BBB-" con outlook negativo).

In ribasso inoltre Poste Italiane, che cede l'1,57%, e Generali, che lascia invece sul terreno l'1,41% nel giorno in cui il management ha annunciato di detenere il 4,49% dei diritti di voto di Intesa Sanpaolo (-0,18%). Il dato comprende però un 1,084% di prestito titoli, che quando andrà in scadenza lascerà nelle mani della compagnia triestina il 3,4% dell'istituto di Ca' de Sass.

Sul fronte di rialzi, si segnala Stmicroelectronics (+2,11%), a un passo dai massimi del 2007 dopo l'ufficializzazione dell'accordo con Sequans Communications, leader nel Lte per i chipset dell'Internet degli oggetti.

Positiva anche Fiat Chrysler (+1,41%), mentre si guarda alla possibile acquisizione di Opel da parte del gruppo tra Peugeot-Citroën (operazione che potrebbe aprire a una successiva intesa tra Fca e General Motors).

Tra gli energetici, salgono sia Eni (+0,92%) sia Terna (+0,96%), che oggi ha alzato il velo sui conti 2016 e sul nuovo piano industriale.

Quanto ai titoli governativi, risale a 187,6 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano al 2,18% sul mercato secondario.

Il differenziale spagnolo termina invece la seduta a 131,1 punti.
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