Seduta positiva per i mercati azionari europei, che recuperano e chiudono tutti in positivo: da Londra (+0,22%) a Parigi (+0,76%), da Milano (+1,07%) a Francoforte (+1,14%).

I listini sono stati sostenuti dalle indicazioni della Banca centrale europea, che nel suo bollettino mensile ha ribadito il consolidamento della ripresa nell'area euro. La Bce ha anche fornito le cifre della quarta e ultima operazione di "Tltro-2", che ha visto un boom di richieste da parte delle banche dell'Eurozona (233,5 miliardi), con oltre un quarto delle domande (62,3 miliardi) giunte dall'Italia.

A Piazza Affari il rialzo è stato dovuto anche al buon andamento del comparto bancario e allo sprint del titolo Ferrari, balzato del 4,3% ai massimi storici, in attesa dell'inizio della stagione di Formula 1 (domenica prossima, in Australia).

Il Cavallino Rampante ha beneficiato soprattutto del report di Citi Group, che alzato la raccomandazione a "buy" dal precedente "neutral", fissando il target price a 74 euro (da 48 euro). Gli analisti ritengono che la società stia per iniziare una nuova fase di crescita e vedono "un potenziale di raddoppio dei volumi di vendita e opportunità di riduzione dei costi, con conseguente miglioramento dei margini nel corso del prossimo decennio".

All'interno della "galassia Agnelli" è andato bene anche il titolo Cnh Industrial (+2,56%), dopo i dati incoraggianti del mercato camion in Europa (il mese scorso le vendite sono cresciute del 2,7% su base annua). Mentre è finita in rosso Fiat Chrysler (-0,79%).

Altro titolo in evidente progresso è Telecom Italia (+2,6%), nel giorno in cui si riunisce il cda dell'azienda per approvare i conti 2016. Sale anche Mediaset (+0,16%), che però continua a risentire della battaglia legale con Vivendi.

Per quanto riguarda i titoli finanziari, ci sono stati guadagni in particolare per Ubi Banca (+3,12%), Bper (+2,82%), Finecobank (+2,57%) e Intesa Sanpaolo (+1,60%). Debole invece Unicredit (+0,07%).

Ma la peggior perfomance del Ftse Mib è stata messa a segno da Poste Italiane (-2,03%), in scia ai timori che l'avvicendamento al vertice del gruppo possa condurre a modificare la politica sui dividendi.

Sul fronte dei titoli di Stato, infine, lo spread tra Btp e Bund si è lievemente ridotto a 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,28% sul mercato secondario.
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