Piazza Affari è tornata oggi ad essere il peggior mercato azionario d'Europa.

In un quadro continentale che ha visto le principali Borse in rialzo (dal +0,59% di Parigi al +0,19% di Francoforte, passando per il +0,47% di Londra), Milano ha lasciato sul terreno lo 0,69%, mantenendosi però sopra quota 19mila punti.

A livello generale, i listini europei hanno risentito (in positivo) dei nuovi record toccati da Wall Street. Mentre gli ultimi dati macro diffusi negli Stati Uniti corroborano l'idea della presidente della Fed Janet Yellen (espressa ieri di fronte al Congresso e ribadita oggi al Senato di Washington), secondo cui il ritmo di tre rialzi dei tassi nel 2017 è necessario per raffreddare un'economia americana che a gennaio ha registrato un incremento mensile dell'inflazione pari allo 0,6% e una crescita della produzione industriale dello 0,4%, sopra le attese.

Ad appesantire il listino milanese sono state però soprattutto le perdite conseguite dalle banche popolari, che pure nei giorni scorsi erano state tra le più acquistate.

In particolare, tra gli istituti di credito le vendite hanno colpito Banco Bpm (peggior performance a -3,35%) e Bper (-2,55%), ma anche Ubi Banca (-1,72%). Hanno invece guadagnato Unicredit (+1%) e Intesa Sanpaolo (+0,83%), che potrebbe prendere più tempo per un'eventuale offerta su Generali (in ribasso dell'1,87%)

Pochi i segni più di giornata, tra cui Stmicroelectronics (+1,15%) e Exor (+1,2%): la finanziaria della famiglia Agnelli ha beneficiato dei guadagni registrati ieri da Fiat Chrysler (oggi piatta a +0,09%).

Il titolo del gruppo automobilistico rimane comunque sotto i riflettori, dopo che Psa (Peugeot Citroën) ha confermato l'interesse ad acquisire il marchio Opel: un'operazione che – secondo gli analisti - aprirebbe nuovi scenari per la possibile aggregazione tra Fca e General Motors.

Sul fronte dei titoli governativi, si è leggermente allargato lo spread tra Btp e Bund tedesco. Il differenziale di rendimento ha infatti chiuso a 187 punti base, con il tasso del decennale italiano al 2,26% sul mercato secondario. Lo spread spagnolo ha invece terminato la seduta a 132 punti.
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