Apertura di settimana negativa per i mercati azionari europei, con gli investitori che si sono mantenuti cauti nonostante l'andamento positivo di Wall Street (spinta dall'ascesa del petrolio, ai massimi da un mese).

In questa cornice, Parigi ha lasciato sul terreno lo 0,54%, Milano lo 0,48% e Francoforte lo 0,2%; mentre Londra è finita sostanzialmente piatta (-0,01%).

Piazza Affari ha dunque archiviato in ribasso una giornata caratterizzata da pochi spunti operativi e macroeconomici, tranne i dati sulla produzione industriale italiana (cresciuta dell'1% su base mensile, ma ancora sotto le stime degli analisti).

La miglior è stata Banca Generali (+1,49%); ma è stata ben comprata anche Finecobank (+1,27%), dopo i dati sulla raccolta netta e sull'acquisizione di nuovi clienti a marzo (sopra le attese).

Per il resto, fuori dai finanziari, gli acquisti hanno premiato soprattutto Moncler (+1,45%), che aggiorna i massimi storici.

Tra i bancari, perdono invece quota Mediobanca (-2%, peggior performance odierna), Unicredit (-1,27%) e Intesa Sanpaolo (-0,55%), che oggi ha lanciato un bond quinquennale a tasso variabile (terza emissione dell'istituto da inizio anno).

In discesa anche Bper (-1,62%), per la quale l'amministratore delegato Alessandro Vandelli, nell'assemblea di sabato, ha escluso operazioni di M&A nel breve periodo; e Ubi (-0,64%), dopo che nel weekend i soci hanno deliberato in via straordinaria l'aumento di capitale da 400 milioni (all'interno del piano di rilancio delle tre good bank acquisite).

Sono finite in rosso anche le utility Enel (-1,05%) e A2a (-0,80%). E Telecom Italia (-0,49%), dopo che Vivendi ha presentato la lista di maggioranza per il rinnovo del cda nell'assemblea di maggio.

Mentre Mediaset, che attende la pronuncia dell'Agcom in merito alla querelle con il colosso dei media francese, pur soffrendo ha chiuso con il segno più (+0,16%).

Gran debutto, infine, per Avio: l'azienda di razzi e satelliti che si è quotata sul segmento Star. La prima giornata di contrattazioni è terminata con un guadagno del 6,6% (sovraperformando l'andamento del relativo indice).

Sul fronte obbligazionario, si allarga lo spread Btp-Bund, che arriva a quota 202 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,24% sul mercato secondario.
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