Borore, premiati i sardi che creano lavoro nelle aree interne dell'Isola
Tutti giovani, sono i vincitori della quinta edizione del Premio Nino Carrus. Il loro merito, aver creato lavoro in aree da cui i ragazzi fuggono perché il lavoro non c'èPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono stati premiati oggi a Borore i vincitori della quinta edizione del Premio Nino Carrus 2019 dal titolo "Come creare lavoro nei paesi delle aree interne della Sardegna".
Sono tutti giovani laureati e ricercatori competenti provenienti da varie zone dell'Isola, che si sono distinti per le idee innovative e la fattibilità delle proposte progettuali. Il primo premio è stato assegnato a Ivo Rossetti, trentasettenne di Uta, per l'elaborato "Rete di Prodotto Sardegna Natura", il secondo è andato a Manuela Porcu, Carlo Pala e Dario Colombo per il progetto su "Mobilità elettrica e zone interne. Aumento di occupazione e dei servizi in un'area della provincia di Nuoro". A Silvia Peri di Bosa il premio speciale Tirrenia per "I centri sardi per l'apprendimento: la formazione continua come volano della crescita socioeconomica".
Rappresenta una grande sfida il tema del lavoro, proposto quest'anno dall'associazione Nino Carrus, da anni impegnata sul piano politico e culturale, attenta alle tematiche di sviluppo locale, sensibilizzazione sociale e promozione territoriale.
"Un tema al centro del dibattito pubblico - spiega Fausto Mura, presidente della Carrus - che interessa tutto il territorio regionale. La questione dei paesi e dello spopolamento non è più argomento di carattere accademico ma costituisce la vera questione sarda, attraverso una mobilitazione di idee e proposte a sostegno della rinascita non solo dei piccoli paesi ma della Sardegna intera".