Nel novembre del 2021 il debito pubblico è diminuito di 16 miliardi di euro rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.694,2 miliardi e allontanandosi dai livelli record registrati negli scorsi mesi, segnati da un aumento della spesa a causa dell’emergenza Covid.

Lo ha reso noto la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.

La riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (25,2 miliardi di euro) ha più che compensato il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (8,3 miliardi) e l'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,8 miliardi).

Nel dettaglio, in riferimento alla ripartizione per sottosettori, la riduzione del debito risulta riconducibile interamente alle amministrazioni centrali; il debito di quelle locali e degli enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente invariato.

A novembre dello scorso anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,9 miliardi, in aumento del 3,2% (1,3 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2020.

Nei primi undici mesi del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 403,2 miliardi, con un incremento del 10,9% (39,5 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Oltre al più favorevole quadro macroeconomico segnato dalla ripresa, tale incremento riflette l’effetto di alcuni fattori straordinari, tra i quali lo slittamento al 2021 di alcune imposte di competenza del 2020.

(Unioneonline/F)

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