Cresce la liquidità sui conti correnti ma diminuiscono i risparmiatori.

Sono questi gli effetti economici principali della pandemia da Covid-19 emersi nella ricerca realizzata da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi sulle scelte finanziarie degli italiani durante l’emergenza sanitaria.

La liquidità totale giacente infatti è cresciuta di 110 miliardi di euro, ma contemporaneamente si è registrata una diminuzione del numero di persone che sono in grado di accumulare risparmi (la quota dei risparmiatori italiani è scesa dal 55,1 al 48,6%).

E per il futuro? La maggior parte degli italiani (pari al 64%) è attendista e vorrebbe per il momento tenere da parte la somma accantonata: si tratta del ceto medio-basso, con limitata istruzione ed età più avanzata, portato a comportamenti prudenti. 

Il restante 36%, che comprende i laureati, i giovani e gli appartenenti al ceto medio-alto e alto, invece, è pronto a far ripartire i consumi, con spese – anche rilevanti – per viaggi, auto e abitazioni.

Il clima generale è abbastanza ottimista sulle prospettive di crescita dell’Italia, che quest’anno dovrebbe registrare un incremento del Pil del 6,3-6,4%.

La variante Omicron non "farà deragliare la ripresa. L'Italia vive un momento molto favorevole e per il 2021 vediamo previsioni di crescita superiori a Germania e Stati Uniti", ha spiegato Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo.

Il direttore del Centro Einaudi, Giuseppe Russo, ha sottolineato infine come la ripresa abbia bisogno di "fiducia per poter scongelare le intenzioni verso consumi e investimenti".

(Unioneonline/F)

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