"Grazie al robusto rimbalzo del terzo trimestre e ai dati migliorati per il primo, il 2021 potrebbe chiudersi con un Pil italiano a +6,3/6,4%, più di quanto previsto in ottobre".

Sempre più ottimistiche le proiezioni sulla ripresa dell’economia italiana post-pandemia: il centro studi di Confindustria nella sua congiuntura di novembre prevede una crescita del Prodotto interno lordo più rosea di quanto recentemente stimato dal ministro dell’Economia Daniele Franco (+6,2-6,3%) e dalla Commissione europea (+6,2%).

Secondo i calcoli dell’associazione degli industriali, "si tornerebbe al livello pre-Covid nel primo trimestre 2022, risultato non scontato visti i mancati recuperi nelle crisi precedenti", anche se alcune difficoltà già si prospettano all’orizzonte: nel quarto trimestre, infatti, "si sta delineando l'atteso rallentamento, per la scarsità di materie prime e semilavorati, e la risalita dei contagi in Italia e in Europa, che fanno perdurare l'alta incertezza".

A trainare il rimbalzo è la ripartenza dei consumi privati, che aumenteranno ancora nel terzo e quarto trimestre.

L'industria "è in crescita", sottolinea ancora lo studio, così come gli investimenti, mentre i servizi stanno recuperando terreno dopo mesi di chiusure legate all’emergenza Covid. Anche la situazione dell’occupazione è in miglioramento. 

Tra i fattori di maggiore preoccupazione c’è invece il caro energia, che "penalizza" imprese e famiglie italiane: "L'energia conta per l'8,3% del paniere dei consumi", spiega la nota di Confindustria, vista anche "l'elevata dipendenza dall'estero del nostro Paese", dove "risulta importato l'89% del petrolio, il 94% del gas, il 100% del carbone". 

(Unioneonline/F)

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