Aumentano le denunce di infortuni sul lavoro in Sardegna, segnando un +3,9%.

Lo riporta un dossier dell'Inail che segnala come a livello nazionale i casi denunciati entro lo scorso mese di ottobre sono stati 534.314, 240 in più rispetto alle 534.074 dei primi 10 mesi del 2018 (+0,04%).

I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti "in itinere", nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 80.534 a 82.535 (+2,5%), mentre quelli "in occasione di lavoro" registrano un calo dello 0,4% (da 453.540 a 451.779).

Nei primi 10 mesi di quest'anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,4% nella gestione Industria e servizi (dai 422.222 casi del 2018 ai 420.625 del 2019) e dello 0,3% in Agricoltura (da 28.036 a 27.947), mentre è aumentato del 2,3% nel Conto Stato (da 83.816 a 85.742).

A livello territoriale l'analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,4%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l'aumento è stato pari, rispettivamente, all'1,2% e allo 0,8%. Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,4%) e la Valle d'Aosta (-5,1%). Oltre alla Sardegna, consistente aumento anche in Umbria (+2%).

Per quanto riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, al 31 ottobre sono state 896, 49 in meno rispetto alle 945 dei primi 10 mesi del 2018 (-5,2%). La flessione, però, non è rassicurante, in quanto legata soprattutto agli "incidenti plurimi", con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori.

(Unioneonline/D)
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