Una multa da 116 milioni di euro a Tim, dall'Antitrust, per aver ostacolato lo sviluppo della fibra.

A renderlo noto è la stessa Autorità che, in considerazione delle gravi difficoltà che sta affrontando il sistema produttivo del nostro paese, derivanti dalla straordinaria emergenza epidemiologica da Covid-19, nonché dell'importo elevato, "ha deciso che la sanzione potrà essere pagata entro l'1 ottobre 2020". Secondo l'Antitrust, in particolare, Tim "ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga". La competizione nel settore delle Tlc, ancor più che in termini di prezzi e tariffe, sottolinea l'Antitrust, "si manifesta oggi in termini di qualità dei servizi, investimenti e innovazione".

L'Autorità ha dunque ritenuto di dover sanzionare le condotte di Tim volte a ritardare nelle aree dove ce ne sarebbe stato più bisogno lo sviluppo della fibra nella sua forma più innovativa, ovvero l'Ftth (Fiber To The Home). Si tratta delle cosiddette aree "bianche", quelle aree cioè dove, in assenza di sussidi, il mercato non giustificherebbe l'infrastrutturazione innovativa.

In particolare Tim avrebbe, secondo l'Antitrust, "posto ostacoli all'ingresso di altri concorrenti", questo per "preservare il proprio potere di mercato".

Tim, prosegue ancora l'Autorità, "ha ostacolato lo svolgimento delle gare, indette nell'ambito della Strategia nazionale banda ultra-larga del Governo, per il sostegno agli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga nelle aree più svantaggiate del territorio nazionale (cosiddette aree bianche)".

L'Autorità quindi "ha deciso di imporre una sanzione pecuniaria di circa 116 milioni di euro".

La risposta della società: "Sanzione ingiustificata, presenteremo ricorso".

(Unioneonline/v.l.)
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