Dopo 53 ininterrotti anni di attività il gruppo Aias va verso un azzeramento o comunque un grosso ridimensionamento? La riunione con la quale il Prefetto di Cagliari ha inteso fare il punto sullo stato del concordato preventivo con cui Aias cerca di evitare il fallimento, prospetta proprio queste due soluzioni. Troppi i debiti complessivi (83 milioni di euro secondo alcune stime respinte dagli avvocati fallimentari della società) delle 4 società della famiglia Randazzo, fin da ottobre riunite in un unico soggetto giuridico proprio per affrontare il concordato.

Sono stati gli stessi legali dell'azienda a dipingere una situazione che vede Aias costretta a cedere patrimonio immobiliare, accreditamenti e strutture sparse per l'isola. Tutto dovrà essere messo in vendita? Solo una buona parte? Sarà una società incaricata dalla stessa Aias, la Bdo, a sancirlo dopo un'accurata analisi dello stadio debitorio delle quattro società (Aias Cagliari, Aias Sardegna, Fondazione Stefania Randazzo e società Senecta) che fanno riferimento al gruppo. Non a caso per completare il concordato preventivo il tribunale fallimentare dovrebbe concedere ulteriori 60 giorni di tempo ai legali per completare il progetto di vendita.

Sulla porzione sarda dell'Associazione Italiana Assistenza Spastici starebbe per calare dunque una grossa mannaia. "Secondo quanto detto dagli stessi avvocati - spiega Massimo Cinus, segretario regionale Cis Fp - si va verso la cessione del ramo d'azienda diviso in 5 o 6 lotti e mischiando anche per ogni lotto, strutture redditizie e altre meno in modo da rendere le offerte dei privati più vantaggiose".

Sarebbero 12 le manifestazioni di interesse già giunte tra le quali 5 riguardanti l'intero patrimonio di strutture e accreditamenti Aias nell'isola.

Chi acquista dovrà accollarsi sicuramente il cumulo di arretrati pari ad oltre 10 mensilità (e i tfr) ancora vantate da ogni dipendente.

Le parti si rivedranno in Prefettura tra la fine di marzo e i primi di aprile con una situazione sicuramente molto definita. Solo allora gli avvocati dell'azienda potranno dire se, con la vendita, l'Aias potrà rimanere un soggetto attivo, seppur molto ridimensionato, o se scomparirà del tutto.

Il direttore amministrativo Vittorio Randazzo la pensa però in maniera diversa: "Vendiamo qualcosa, qualche struttura, ma per rimanere in piedi, seppur ridimensionati: non stiamo assolutamente cancellando l'Aias".
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