L'agricoltura oristanese finisce in ginocchio. I quaranta gradi dei giorni scorsi sono stati la mazzata finale per le coltivazioni di frutta, in particolare di angurie e meloni. L'allarme arriva dalla Coldiretti provinciale che segue da vicino il momento di grave difficoltà di numerose aziende, soprattutto quelle del settore dell'ortofrutta del Terralbase.

"Tante le colture che non hanno retto alle torride temperature - ha spiegato il direttore Emanuele Spanò - le verdure a foglia ma anche angurie e meloni e altre produzioni sono state di fatto 'bruciate' o compromesse". Di sicuro non sono più adatte per la vendita e restano nei magazzini dove in questi giorni si accatastano cumuli di frutta e verdura mentre tante altre restano nei campi.

Una situazione sempre più grave come ha sottolineato anche Giampietro Mannai, produttore di ortive di Terralba e presidente di sezione Coldiretti: "Confrontando il fatturato di questi mesi con quelli di giugno e luglio dello scorso anno il quadro è tragico: le aziende ortive hanno avuto un calo pari al 50 per cento. Tantissime produzioni sono da buttare".

Una campagna estiva iniziata male e che rischia di finire peggio. "Continuiamo a monitorare la situazione e l'evolversi dei problemi - ha sostenuto il presidente Giovanni Murru - poi valuteremo eventuali azioni per tutelare il settore".
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