Hanno abbandonato ovili e stalle per un giorno, per radunarsi davanti al palazzo del Consiglio regionale in via Roma a Cagliari con una sola richiesta: quella di non lasciarli morire di stenti.

Pastori e allevatori sono allo stremo a causa dei rincari di carburante e mangimi, ma ricevono assai di meno dall’Unione Europea come contributo economico per la propria attività.

Esistono misure di aiuto al mondo agropastorale che però è molto modesto in Sardegna, a causa di decisioni del ministero a Roma e della Regione a Cagliari. Spiega quali sono i problemi del comparto Fabio Pisu, componente del comitato spontaneo Pastori sardi: “Rivendicazioni anzitutto sulla Politica agricola comune da cui l’ovicaprino è totalmente escluso, con perdite intorno ai 36-40 euro a capo. La pastorizia con i rincari rischia di imboccare una strada senza ritorno”.

Il Consiglio regionale ha accolto le richieste avanzate dei pastori sardi. Senza incontrare difficoltà, gli allevatori hanno incassato un incontro con i capigruppo del Consiglio, ai quali hanno portato problemi e richieste per poterli risolvere.

Il mondo delle campagne è in subbuglio perché le difficoltà economiche sono molte, come spiega un allevatore, Gianuario Falchi.

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Ore di riunione, quindi, con i capigruppo in Consiglio regionale, e alle 15,30 finalmente la delegazione dei pastori che manifestano dalla mattina davanti al palazzo di via Roma a Cagliari esce con i risultati dell'incontro.

I delegati dei mille allevatori sono moderatamente contenti, i colleghi che attendevano fuori decisamente di meno, sui contributi europei che in Sardegna sono inferiori rispetto ad altre regioni e sulle soluzioni per risolvere questa disparità.

Il presidente del Consiglio, Michele Pais, sale sul cassone del camion-palco e annuncia la partecipazione dei pastori alla prossima riunione della commissione Agricoltura e del Consiglio regionale. I delegati lo ringraziano, ma dalla piccola folla di allevatori partono le prime urla. Qualcuno chiede: "Tutto qui?". E i nervi si tendono non poco.

Ci si aggiorna a martedì, quando è in programma una nuova manifestazione. Dalla delegazione parte all'indirizzo di Pais la richiesta di dimissioni dell'assessore all'Agricoltura, Gabriella Murgia: "Non sa e non studia", grida un delegato.

Si rientra a casa. Ma per tornare.

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